Per sconfiggere il male serve un gol come contro la Cremonese
“Adesso servirebbe un gol come quello contro la Cremonese nel 1996”. Il momento è difficile ma Igor Protti lo sta affrontando come un vero campione. L’ex attaccante biancorosso è intervenuto in diretta al TbSport e, a cuore aperto, ha parlato del male con cui è costretto a convivere da qualche mese. “In quel gol di quasi 30 anni fa c’era tutta la mia forza e la mia volontà di salvare il Bari, ed è tutto ciò di cui ho bisogno adesso”. La lotta è difficile e, come sottolineato da lui stesso in termini calcistici, “la partita è molto dura. La cosa più triste – ha detto Protti – è non poter guardare al futuro come prima, con l’idea di progettare. Sei una mozzarella in scadenza, anche se è vero che siamo tutti così, perché la morte è l’unica cosa certa. Vivo solo la quotidianità”.
Con la consapevolezza di doversi svegliare e lottare, avanzando a piccoli passi alla volta, Protti ha ammesso di aver cambiato prospettiva, modo di vivere. “Ho buttato via tanti giorni inutilmente, dietro problemi quasi inventati, di un mondo che ci siamo costruiti e che ci stritola, perché siamo sempre alla ricerca di qualcosa in più. Ora voglio godermi la vita il più possibile. Ogni giorno che ci si sveglia è un regalo”.
L’ondata di affetto nei confronti del bomber che proprio in quel 1996 fu capocannoniere in Serie A è andata ben oltre i confini dei territori in cui è stato conosciuto per il suo calcio, come il Bari o il Livorno. Il sostegno e l’amore sono stati “inaspettati nelle dimensioni- ha detto ancora -, ho ricevuto un oceano di solidarietà e questo mi aiuta. Poi ci sono momenti, durante alcune giornate, in cui il buio prende il sopravvento e bisogna solo aspettare che passi, sperando anche in un aiuto dal cielo”.




