Umbria

Per lo Stendardo di Raffaello via al completamento del restauro prima dello sbarco a New York


Lo stendardo processionale della Santissima Trinità di Raffaello, proprietà del Comune di Città di Castello e conservato nella Pinacoteca comunale, sarà esposto al Metropolitan Museum of Art di New York nella mostra «Raphael, sublime poetry», curata da Carmen Bambach e in programma dal 23 marzo al 28 giugno 2026. L’opera arriverà al Met dopo il completamento dell’intervento conservativo a cura dell’Istituto centrale per il restauro, il cui proseguimento è stato autorizzato dalla Soprintendenza archeologia, beni culturali e paesaggio dell’Umbria; il museo newyorkese ha contribuito alle spese con la concessione di un corrispettivo per il prestito. La partecipazione dello stendardo dà rilievo internazionale a un dipinto considerato una delle primissime prove di Raffaello, con evidenti riflessi per la reputazione della pinacoteca e del territorio che lo custodisce.

L’opera Lo stendardo, olio su tela a doppia faccia con cornice seicentesca e dimensioni di 166×94 centimetri per lato, è databile tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo ed è l’unico dipinto di Raffaello conservato a Città di Castello nonché l’unica opera mobile dell’artista presente in Umbria. Conservato nella Sala della contemplazione della Pinacoteca comunale, è ritenuto di eccezionale valore sia per le prime prove di Raffaello magister sia per qualità stilistiche che richiamano caratteri dell’epoca matura dell’artista; secondo gli studi in corso, potrebbe essere stato commissionato in occasione di un’epidemia di peste in città.

Approfondimenti Il restauro — avviato dall’Istituto centrale per il restauro già in relazione alla mostra del Cinquecentenario «Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo» (ottobre 2021–gennaio 2022) e non completato per le limitazioni legate all’emergenza sanitaria — sarà ora portato a termine con una fase preliminare di approfondimento diagnostico e di ricerca. Le analisi impiegheranno strumenti all’avanguardia e prevedono la consulenza di laboratori specializzati di Napoli e Roma; le risultanze dei lavori saranno oggetto di pubblicazione. Le autorità sottolineano che le condizioni conservative dell’opera non sono considerate critiche, ma che sono state adottate procedure specifiche per garantire la massima sicurezza durante la movimentazione, sia per il trasferimento a Roma sia per la successiva spedizione verso gli Stati Uniti, con tecnologie e supporti studiati per la tutela del dipinto.

Opera chiave La curatrice Carmen Bambach, che ha effettuato un sopralluogo presso l’Icr di Roma dove il restauro è in corso, ha evidenziato il valore della presenza dello stendardo nel percorso espositivo del Met: per la mostra rappresenterà un elemento chiave per ridefinire la conoscenza di Raffaello giovane, presentando l’opera come il primo dipinto interamente autografo dell’artista e offrendo nuovi elementi per la lettura del suo esordio professionale. Bambach ha ricordato come il restauro permetterà di far emergere il disegno sottostante e di ridurre alcune lacune, con un nuovo equilibrio tra la pellicola pittorica e il supporto in tela di lino; inoltre, la ricerca collegata al restauro sta approfondendo il rapporto dell’opera con le epidemie di peste dell’epoca.

Il Comune Dal Comune di Città di Castello il sindaco Luca Secondi e l’assessore alla Cultura Michela Botteghi hanno rilevato che l’esposizione al Met promuoverà la conoscenza dello stendardo su una platea qualificata e ampia e produrrà effetti positivi in termini di audience e reputazione per la pinacoteca e per il territorio. Hanno inoltre sottolineato come il progetto di restauro, insieme al contributo concesso dal Met, costituisca un’opportunità per valorizzare un bene di grande rilevanza culturale e identitaria per la città, rafforzando l’ipotesi — oggetto degli studi degli storici dell’arte — che Città di Castello sia stata una tappa fondamentale nella formazione di Raffaello, luogo della sua prima bottega e sede della sua prima opera.

La mostra Al termine del restauro e della fase di studio, lo stendardo verrà trasferito al Metropolitan Museum of Art dove sarà visibile per la durata della mostra che riunirà oltre 200 opere provenienti da istituzioni di profilo internazionale. Le operazioni conservative e il relativo dossier di ricerca saranno pubblicati per documentare metodologie, risultati diagnostici e interpretazioni storiche emerse durante il lavoro.

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