Salute

Per l’inviato speciale Usa “a Gaza non c’è fame”. L’Italia ha iniziato a collaborare al lancio di aiuti nella Striscia

“Nonostante le difficoltà e la scarsità di cibo, a Gaza non c’è fame“. Parola dell’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff che ieri ha visitato il sito di distribuzione a Rafah per fornire al presidente Usa “una chiara comprensione della situazione umanitaria e contribuire a elaborare un piano per fornire cibo e aiuti medici alla popolazione di Gaza”. Witkoff sposa pertanto la linea di Benjamin Netanyahu, contraddicendo quanto dichiarato nei giorni scorsi dallo stesso tycoon: nella Striscia “c’è una fame vera”, aveva dichiarato Donald Trump.

Ma Witkoff, oggi a Tel Aviv, nega la carestia in corso nell’enclave palestinese. Secondo i media israeliani, ha affermato che – una volta confutata l’accusa di fame – i negoziati potranno proseguire per porre fine alla guerra e liberare tutti gli ostaggi. Ieri l’ambasciatore americano in Israele Mike Huckabee ha celebrato su X la visita condotta con l’inviato speciale Usa al centro di distribuzione gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation a Rafah. Lo ha fatto postando una foto che mostra una folla di palestinesi che osserva affamata dietro al filo spinato e al centro, due striscioni che recitano “100 milioni di pasti consegnati. “GHF consegna più di un milione di pasti al giorno, un’impresa incredibile!”, ha esultato Huckabee. Hamas ha condannato la visita dell’inviato speciale degli Stati Uniti nella Striscia di Gaza. Il gruppo palestinese ha affermato – come riporta Ynet – che “la sua visita ai centri di distribuzione degli aiuti non è altro che una messa in scena pianificata per fuorviare l’opinione pubblica, migliorare l’immagine di Israele e fornirgli una copertura politica“.

Tutto questo mentre le principali organizzazioni internazionali – a partire dalle Nazioni Unite – abbiano più volte avvertito che il sistema di distribuzione non funzioni e l’inchiesta pubblicata dal quotidiano britannico Guardian sulla situazione nella Striscia (col titolo emblematico di “matematica della fame”) spiega come Israele ha affamato “in modo calcolato” la popolazione palestinese di Gaza tramite il controllo del flusso di cibo. Fra marzo e giugno è stato consentito l’ingresso nella Striscia di sole 56.000 tonnellate di cibo, meno di un quarto del fabbisogno minimo per quel periodo. Una situazione, pertanto, tutt’altro che rosea, come presentata dalla retorica statunitense e israeliana.

Intanto fonti di Palazzo Chigi rendono noto che l‘Italia sabato mattina ha iniziato ad offrire la sua collaborazione operativa alla consegna di aiuti alla popolazione di Gaza mediante lanci aerei operati con velivoli degli Emirati. L’operazione umanitaria internazionale è guidata dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Giordania, con la partecipazione di altre nazioni europee. L’Italia – viene fatto sapere – continuerà a ripetere queste operazioni anche nei prossimi giorni in raccordo con i partner più stretti. Parallelamente a questo sforzo in termini di aiuti umanitari, spiegano sempre le stesse fonti, l’Italia resta impegnata a sostenere l’obiettivo di un cessate il fuoco che apra la via al termine permanente delle ostilità e al rilancio di un processo politico verso una pace giusta e duratura, basata sulla soluzione dei due Stati. Venerdì il ministro della Difesa Guido Crosetto aveva annunciato di avere “autorizzato l’attivazione e il dispiegamento di un dispositivo della Difesa per l’effettuazione di aviolanci di aiuti umanitari destinati alla popolazione civile della Striscia di Gaza”. La missione, denominata Solidarity Path Operation 2, prevede l’impiego di velivoli da trasporto C-130J dell’Aeronautica Militare che effettueranno il lancio di speciali contenitori con all’interno generi essenziali. “I nostri primi aviolanci sono programmati e potrebbero avvenire già a partire dal 9 agosto“, ha detto Crosetto. Oggi da Chigi arriva la conferma che la collaborazione operativa è già iniziata.

L’articolo Per l’inviato speciale Usa “a Gaza non c’è fame”. L’Italia ha iniziato a collaborare al lancio di aiuti nella Striscia proviene da Il Fatto Quotidiano.


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