Emilia Romagna

Per la ministra Bernini la cerimonia del 2 agosto è stata “un comiziaccio politico”


“Quello a cui ho assistito ieri non è stato un omaggio alle vittime del 2 agosto 1980 ma un comiziaccio politico”. Arriva a distanza, dagli Stati generali del Mezzogiorno di Forza Italia che si chiudono a Villa San Giovanni (Reggio Calabria), l’attacco di Anna Maria Bernini alla commemorazione della strage che si è tenuta in Piazza Maggiore a Bologna.

La ministra dell’Università e ricerca era presente in rappresentanza del governo e ha preso parte al palco istituzionale per ricordare le 85 persone morte nella bomba del terrorismo nero di 45 anni fa. Nella cerimonia hanno preso parola, tra le personalità presenti, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e il presidente onorario dell’Associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi. Nel suo intervento quest’ultimo ha riservato dure critiche all’attuale esecutivo di Giorgia Meloni accusandolo, in generale, di non riconoscere la matrice neofascista dietro la strage e ostacolare la consultazione delle carte giudiziarie.

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“Io ho sentito poco onorare i morti della strage”, ha dichiarato Bernini una volta tra i suoi, durante una cerimonia “che parlava di persone, del presidente del Consiglio, del presidente del Senato, del decreto sicurezza, della separazione delle carriere”, scrive l’Ansa. Alla fine del suo intervento, la ministra è stata anche apostrofata da un contestatore isolato poi applaudito dalla piazza.

Durante il discorso di Bolognesi, invece, Bernini ha manifestato il proprio dissenso spostandosi in disparte, ma non scendendo dal palco. Il gesto spiegato dalla ministra: “La mia domanda al governo era: se questo accade, mi autorizzate ad alzarmi e andarmene? Loro mi hanno detto ‘sì, però valuta il contesto”. Ecco, io non mi sono sentita di alzarmi e andarmene perché in quel modo avrei mancato di rispetto a quelle vittime che loro non stavano onorando nel modo giusto”.

Bernini ha proseguito dicendo che “non è stato facile stare su quel palco, ho passato una giornata complicata. Però l’ho fatto con orgoglio, ne sono stata onorata, l’ho fatto per tutto quello che io stessa ho vissuto. Quello che fa la differenza, credo, tra noi e altri politici è, quando siamo istituzioni, essere istituzioni fino in fondo”.

Sentito dalla Dire, durante la giornata Bolognesi ha ribattuto: “I discorsi del 2 agosto li mettiamo a disposizione la sera prima, se qualcuno non li ha letti per tempo e capiti non è colpa nostra. Adesso mi piacerebbe davvero molto chiedere alle migliaia di persone che ieri erano in piazza se hanno assistito a un ‘comiziaccio politico’”.

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E prosegue: “Onorare le vittime lo facciamo ricercando verità e giustizia. Oggi la tensione è tornata a salire: quindi le ‘aperture’ di sugli impegni chiesti dai parenti delle vittime rischiano di vanificarsi con la polemica di oggi, facendo della giornata di ieri un’occasione persa? Mah, questo è il Governo delle occasioni perse”.

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