Lazio

“Per fortuna in un posto affollato” – Il Tempo


L’ultima puntata di Quarto Grado, il programma che si occupa di cronaca e di casi di investigazione, si è aperta, ancora una volta, con il caso di Giulia Cecchettin. L’assassino della 22enne è in carcere, le indagini procedono e il padre della vittima, Gino, ha dichiarato di aver lasciato il lavoro e di aver pensato a un nuovo “impegno civico”. Ospite di Gianluigi Nuzzi, a svelare quale fosse il rapporto tra i due ex fidanzati è stata Gabriella Marano, consulente della famiglia della giovane trovata morta in un canalone. “Voi insistete su questo stalking psicologico. Perché mirate a questo tipo di reato e di aggravante”, ha chiesto in maniera diretta il giornalista. La psicologa ha risposto così: “Perché c’è. Abbiamo individuato che Giulia era vittima di una tortura, di un assedio psicologico. Atti persecutori che si concretizzavano in molestie, prevaricazioni, tendenza all’isolamento, messaggi, telefonate, pedinamenti”. 

 

 

Poi Marano ha fatto luce sull’ultimo periodo: “Ultimamente Filippo aveva atteggiamenti anche di una certa aggressività”. Riportando in diretta un raccorto di un’amica di Giulia, ha continuato: “Ci dice che per fortuna erano in un luogo affollato, ma Giulia ha avuto veramente paura di lui”. “Paura fisica?”, ha domandato il conduttore. “Sì”, ha risposto netta la psicologa. Sembra anche che Turetta sia andato più volte da uno psicologo. Possibile che nessuno si fosse accorto di niente? “L’esperto li coglie i segnali, ma bisogna capire che cosa Filippo avesse detto. L’esperto i segnali li coglie ed erano individuabili”, ha spiegato la consulente della famiglia Cecchettin. “Deve nascere una nuova consapevolezza. Se noi non vediamo calci e pugni non dobbiamo pensare che siamo fuori pericolo”, ha concluso. 




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