Piemonte

per difendere i tigli alcuni cittadini ricorrono a un avvocato – Torino Oggi


Non si arrendono all’idea che vengano tagliati i venti tigli per rendere agevole il passaggio per i camion della Caffarel. Tre cittadini lusernesi che vivono in via Monte Granero ricorrono a un avvocato per chiedere al sindaco di Luserna San Giovanni, Duilio Canale, di prendere in considerazione alternative all’intervento che sarebbe stato richiesto dall’azienda. Lunedì 1° settembre è arrivata in municipio la lettera con cui l’avvocato Massimo Degiovanni di Saluzzo si fa portavoce delle preoccupazioni di Paola Ingravalle, Maria Grazia Negri e Gioele Rostan che chiedono all’ente di rispettare le norme del piano regolatore che impedirebbero il taglio delle piante. “Non si tratta di una diffida ma di una lettera in cui chiediamo al sindaco di prendere in considerazione le alternative all’allargamento della strada tramite il taglio dei tigli. Tra queste: il posizionamento di un semaforo, la rimozione della possibilità per le auto di sostare lungo la strada e la potatura delle piante” sottolinea Ingravalle.

Sul progetto dell’azienda, il Comune deve ancora esprimersi formalmente: “A seconda dei provvedimenti che verranno presi decideremo il passo successivo che potrebbe essere un ricorso al tribunale amministrativo” aggiunge Ingravalle.

Il sindaco di Luserna San Giovanni risponde sostenendo che la decisione sul taglio degli alberi non spetta all’Amministrazione comunale: “Non sono io a decidere ma lo faranno i tecnici del Comune a cui il Suap dell’Unione montana ha inoltrato il progetto. Questo inoltre dovrà essere sottoposto al parere della Commissione igienico edilizia, ma non c’è ancora una data di convocazione”.

Il sindaco dà anche un’interpretazione diversa dell’articolo del piano regolatore che vieterebbe l’abbattimento delle piante – evidenziato anche da Legambiente – che recita: “È vietato l’abbattimento di alberature pubbliche (…) sono ammessi interventi di abbattimento esclusivamente qualora sussistano documentate esigenze, accertate attraverso a apposita e specifica perizia botanica, di incolumità delle persone e delle cose; in tal caso deve essere effettuata, ove possibile, la messa a dimora di alberi sostitutivi”. Canale infatti spiega così il suo punto di vista: “Il piano regolatore non limita l’abbattimento solo alle piante le cui condizioni di salute potrebbero rappresentare un rischio per i cittadini ma dispone semplicemente una piantumazione sostitutiva, che l’azienda avrebbe proposto di fare nel parco urbano. Tuttavia, faremo comunque una perizia botanica”.




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