Marche

per 60 ultras in arrivo denunce, Daspo e arresti

L’AQUILA Scontri in campo a fine partita tra L’Aquila e la Samb, 15 minuti di follia che avranno un seguito anche giudiziario. Sono pronte infatti una sessantina di denunce ma anche eventuali arresti in differita, oltre al rischio di partite a porte chiuse, squalifica del campo, multe alla società e Daspo a firma del questore. La partita vinta dalla Samb per 3 a 0 ha avuto un seguito extra-sportivo a fine gara all’interno del terreno di gioco quando, per motivi che sono i corso di accertamento da parte degli agenti della Digos della Questura, parte delle due tifoserie contrapposte si sono ritrovate a fronteggiarsi a metà campo, con cinghie, aste delle bandiere, pugni, calci.

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La ricostruzione

Un quadro a dir poco desolante rimbalzato immediatamente a livello nazionale, per il quale le forze dell’ordine hanno dovuto faticare non poco per riportare la calma. Secondo una prima ricostruzione, a innescare lo scontro sul campo da gioco, l’iniziativa di far uscire i tifosi della Sambenedettese, che si trovavano in tribuna, verso la curva ospiti passando per il campo, per farli defluire dallo stadio. Dagli sfottò, dopo poco si è passati ai fatti con i tifosi dell’Aquila Calcio che dalla propria curva, si sono ritrovati anche loro in mezzo al campo, non si sa se dopo aver scavalcato oppure se qualcuno abbia deciso di aprire il cancello. Dito puntato sulla gestione della sicurezza che è a cura della società, visto che alla polizia spetta l’ordine e la sicurezza pubblica all’esterno dello stadio, dove al contrario non ci sono stati scontri o disordini. Sicurezza dello stadio affidata a un responsabile, che al suo fianco ieri poteva contare sulla presenza di steward sia aquilani che della Sanbenedettese, come richiesto dallo stesso “Osservatorio sulle manifestazioni sportive” che aveva espressamente chiesto un rinforzo delle presenze data la partita di cartello in cui a scontrarsi erano le prime due squadre in classifica. Vendita vietata di biglietti agli ospiti per il settore tribuna: anche questo è oggetto di indagine da parte della Digos. Al momento non risultano feriti. Nessuno dei tifosi è stato fermato, tutti sono andati via regolarmente. Ora le immagini in possesso agli investigatori insieme ai biglietti nominativi per la partita di ieri, porterà gli investigatori nel giro di poche ore a stringere il cerchio sui facinorosi.

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Le indagini

Tutti (almeno una sessantina che hanno partecipato agli scontri) saranno denunciati in stato di libertà; per quelli più violenti non si esclude (come già accaduto in passato) anche l’arresto in differita, ovvero entro le 48 ore dai fatti contestati. I reati ipotizzati sono scavalcamento del terreno di gioco, possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere e travisamento. In aggiunta gli inevitabili provvedimenti amministrativi e sportivi.. «Qualcosa non ha funzionato sotto il profilo della sicurezza» dichiara amareggiato il presidente della Samb, Vittorio Massi. «Non capisco perchè i nostri tifosi siano stati fatti passare in mezzo al terreno di gioco» si domanda il patron rossoblù che confessa di avere rischiato grosso anche lui in tribuna. «Sono stato insultato dai tifosi aquilani che erano a pochi passi da me, per fortuna poi non è successo nulla». La Samb calcio smentisce che i suoi tifosi abbiano invaso il campo volutamente a fine gara. «I tifosi della Sambenedettese che si trovavano in tribuna sono stati indirizzati verso la curva ospiti passando per il campo, per tarli defluire dallo stadio- puntalizza la società – In quel mentre alcuni tifosi aquilani, dalla propria curva, hanno scavalcato i cancelll e si sono diretti verso la curva ospiti. Tale fatto ha generato gli scontri. La mancanza di idonee misure di sicurezza ha reso possibile che due tifosi aquilani forzassero la porta di ingresso che dal campo conduce agli spogliatoi, fortunatamente senza esiti negativi per l’incolumità delle persone ivi presenti».




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