Pensioni scuola, informativa al Ministero. Decreto e circolare in arrivo: domande entro il 21 ottobre
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha concluso l’informativa sindacale relativa alle cessazioni dal servizio con decorrenza 1° settembre 2026. L’incontro ha definito le modalità operative per il pensionamento del personale scolastico attraverso un decreto ministeriale e la relativa circolare esplicativa. Le organizzazioni sindacali hanno partecipato all’incontro pomeridiano per discutere le nuove disposizioni.
Le tempistiche stabilite prevedono il 21 ottobre 2025 come termine per la presentazione delle domande da parte del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario. Per i dirigenti scolastici la scadenza è stata fissata al 28 febbraio 2026.
Il sistema informatico utilizzerà sette diverse istanze Polis per gestire le varie tipologie pensionistiche: cessazione ordinaria, quota 100, 102 e 103, pensione anticipata flessibile e opzione donna.
Secondo quanto filtra, nessuna novità né chiarimento rispetto alle modalità operative per il trattenimento in servizio fino a 70 anni previsto dal ministro Zangrillo per tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione.
Pensione di vecchiaia e requisiti ordinari
Dal 1° settembre 2026 sarà possibile accedere alla pensione di vecchiaia con requisiti differenziati in base al profilo contributivo. Il personale scolastico con almeno un contributo versato entro il 1995 potrà ottenere il trattamento pensionistico al raggiungimento di 67 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione entro il 31 dicembre 2026.
Per chi svolge attività gravose sono previste condizioni più favorevoli: la pensione di vecchiaia si ottiene con un’anzianità contributiva minima di 30 anni al 31 agosto 2026 e almeno 66 anni e 7 mesi di età entro il 31 dicembre 2026. Chi ha iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996 può accedere a 67 anni con 20 anni di contribuzione, purché l’importo non sia inferiore all’assegno sociale, oppure a 71 anni con solo 5 anni di contribuzione effettiva.
Pensione anticipata e formule flessibili
La pensione anticipata ordinaria richiede 41 anni e 10 mesi di contribuzione per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, senza possibilità di arrotondamento, con scadenza al 31 dicembre 2026. I lavoratori precoci che possiedono almeno 12 mesi di contributi prima del diciannovesimo anno di età e la certificazione INPS possono accedere con 41 anni di contribuzione.
Le quote transitorie mantengono condizioni specifiche già maturate: Quota 100 per chi ha raggiunto 62 anni e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021, Quota 102 per 64 anni e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022. La Quota 103 presenta due varianti: per chi ha maturato i requisiti entro il 2023 con 62 anni e 41 anni di contributi il limite massimo è pari a cinque volte il trattamento minimo INPS, mentre dal 2024 al 2025 il calcolo diventa integralmente contributivo con limite di quattro volte il trattamento minimo.
Opzione Donna e APE Sociale
Opzione Donna mantiene diverse finestre temporali con requisiti progressivamente più restrittivi. La versione originaria prevede 58 anni di età e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 con calcolo interamente contributivo. Per il 2023, l’accesso richiede 60 anni riducibili per le madri e 35 anni di contributi con specifiche condizioni di fragilità: assistenza secondo l’articolo 3 comma 3 della Legge 104/92 o invalidità civile pari o superiore al 74%.
Dal 2024-2025 l’età anagrafica sale a 61 anni, sempre riducibile per le madri, mantenendo le medesime condizioni di vulnerabilità. L’APE Sociale consente l’accesso dal 1° settembre 2026 a chi ha maturato nel 2025 almeno 63 anni e 5 mesi di età con anzianità contributiva tra 30 e 36 anni secondo la categoria, con riduzioni per le lavoratrici madri
Source link