Pellegrino (AVS), più attenzione alla cura della ludopatia
20.06.2025 – 19:01 “Quando ero in Parlamento presentai un emendamento per poter finanziare una legge che avrebbe permesso il rifacimento delle facciate nei centri storici utilizzando quanto raccolto dal gioco d’azzardo. Quello che mi fu risposto mi lasciò particolarmente stranita, in quanto quella stessa entrata serviva per sovvenzionare in parte la salute dei cittadini. In altre parole, da un lato si promuovono iniziative che, alla lunga e con persone fragili, producono effetti tanto negativi da creare delle patologie, ma che riempiono le casse dell’erario, e dall’altro, con le stesse casse, si finanziano le cure sanitarie”. Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra, a margine dell’incontro del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione, a margine della discussione sulla legge regionale 1/2014 “Disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo, nonché delle problematiche e patologie correlate”.
“Questo è uno dei grandi paradossi del nostro paese – continua Pellegrino -, soprattutto considerando che di quegli stessi introiti, quanto destinato per chi soffre di questa patologia, è una parte assolutamente irrisoria. Non mancano, però, delle realtà virtuose come quella dell’Ambulatorio Gioco d’azzardo, dipendenze tecnologiche e comportamentali dell’Asufc che opera nella sede di Sant’Osvaldo a Udine e che si occupa delle problematiche legate alla dipendenza da gioco d’azzardo, da internet, da videogaming e alle altre dipendenze da comportamento, denunciando da anni il deficit sia di organico che strutturale per la risoluzione del problema della ludopatia ottenendo buoni risultati, nonostante le poche risorse”.
“Non possiamo pensare di risolvere il problema lasciando che nei pubblici esercizi ci siano ‘macchinette‘ che sono una continua tentazione per chi è malato di gioco. Bisogna mettere in campo – evidenza l’esponente di Opposizione – ogni azione culturale affinché gli effetti siano quelli di comprendere che non solo la persona, ma intere famiglie vivono questa patologia sulla propria pelle. Non è più immaginabile che le dinamiche economiche possano essere sorrette a scapito delle condizioni di salute“. “Le nostre strutture sociali mettono a disposizione uno strumento importante: la figura dell’amministratore di sostegno che può essere di supporto sia al giocatore che alla famiglia per un controllo della spesa della persona. La domanda principale è – conclude Pellegrino -, oltre a quanto viene investito per il recupero dei malati di ludopatia, quanto sia incisivo il messaggio che passa rispetto ai danni che produce il gioco d’azzardo, dal momento che gran parte della raccolta è in mano ai servizi pubblici e quindi facilmente reperibile?”
[a.a.]