Pedagogia antimafia, riflessione degli studenti del liceo Pitagora sulle mafie patologie del potere
Analisi degli studenti del liceo Pitagora di Crotone coinvolti nei ciclo di Pedagogia Antimafia dell’UniCal
Partiamo dalla fine. La povertà non è un fatto di natura e un’economia ingiusta e una società ineguale comportano la creazione di fattori strutturali all’origine di quei processi d’impoverimento di cui le mafie, che sono un volto del potere, si nutrono e si sostanziano. Irregolarità nella distribuzione dell’acqua, disuguaglianza del reddito netto, grave deprivazione materiale e sociale, sono questi gli indicatori che rivelano la diffcile condizione in cui versa oggi la Calabria dove, secondo i dati Istat, nel 2023 la percentuale di persone che registrano almeno 7 su 13 segnali di deprivazione materiale e sociale è pari al 20,7%, più del doppio di ogni altra regione italiana. Per quanto riguarda il lavoro, ad esempio, in Calabria quasi tutti gli indicatori registrano valori inferiori alla media nazionale. Eppure l’Ue si pone fra i principali obiettivi quello di ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle sue regioni, così da rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale. Invece, in quei territori tradizionalmente caratterizzati dalla presenza della criminalità organizzata, l’ingiustizia sociale regna sovrana.
MANCANZA DI LAVORO
La mancanza di lavoro, la fuga dei giovani e l’assenza di investimenti hanno creato le condizioni ideali per il radicamento di una ‘Ndrangheta divenuta, come ripete il professore Antonio Nicaso, una componente strutturale del capitalismo. Laddove le istituzioni sono state assenti o inefficaci, la ‘ndrangheta si è imposta come unico riferimento. Ha offerto “protezione”, generando clientelismo e costruendo un sistema di dipendenza che soffoca la libertà individuale e alimenta un circolo vizioso difficile da spezzare. Dopo vent’anni di politiche sociali fallimentari, l’obiettivo convergenza non solo non avanza ma arretra. Sono i dati Istat del 2024 a dimostrarlo.
PIL CALABRIA
In Calabria risiede il 3,1% della popolazione italiana, ma il Pil generato è solo dell’1,83%. Il Pil pro capite dei Calabresi è il più basso d’Italia. Con quasi la metà della popolazione a rischio povertà, la Calabria è la regione dell’Unione europea a più alto rischio di esclusione sociale. Nel territorio dell’Ue – afferma Eurostat – non c’è area che faccia peggio. Ecco perchè spezzare il legame tra povertà e ‘Ndrangheta significa investire sul futuro della Calabria. Ma serve la volontà di farlo. I numeri sono numeri. E non si può sempre spezzare il termometro per far finta di non avere la febbre.
Gaia Desiderio
Francesca Durante
studenti del liceo classico Pitagora di Crotone
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