Emilia Romagna

Pd Bologna riforma circoli


Autosufficienza e capacità di autofinanziamento, tesseramento, capacità di mantenimento dell’apertura fisica delle sedi, presenza su tutto il territorio. Saranno queste le linee guida che il Pd di Bologna seguirà per riorganizzare e rilanciare i suoi circoli in città e in provincia, partendo dalla dismissione di circa la metà degli attuali 32 circoli in città a cui se ne aggiungono altri 66 in provincia per ripianare i debiti del partito. Il percorso da intraprendere è indicato nel documento che questa sera sarà discusso prima dalla segreteria e poi dalla direzione provinciale Dem.

Registrati alla nuova sezione Dossier BolognaToday

L’obiettivo è sanare e risolvere i problemi economici

“La firma dell’accordo siglato tra Pd Bologna, Fondazione 2000 e Immobiliare Porta Castello lo scorso 9 gennaio sancisce un risultato significativo- si legge nelle prime righe del testo, stilato nei giorni scorsi – una concreta possibilità che mette nelle condizioni la nostra comunità politica di sanare e risolvere importanti problemi di carattere economico creatisi negli anni di vita del Pd, situazione verificatasi anche a seguito dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti”. Il piano di alienazione delle sedi viene dunque valutato come “un risultato positivo. Una più nuova e stabile condizione che consente oggi al Pd di Bologna di fare un passo avanti”.

 Il testo porta in calce le firme di Federica Mazzoni, segretaria del Pd di Bologna, dei suoi vice Matteo Meogrossi e Alberto Aitini, del segretario regionale Luigi Tosiani, del numero uno cittadino Enrico Di Stasi, e dei big del partito Andrea De Maria, Francesco Critelli e Raffaele Donini.

Verso un percorso di stabilizzazione dei conti del Pd

“Oggi possiamo proseguire un percorso di stabilizzazione e messa in sicurezza delle finanze del partito- si legge ancora nel documento- poiché siamo finalmente in grado di affrontare importanti e vincolanti impegni sul passato e soprattutto un progetto di nuovo radicamento e presenza per il futuro, dal momento che ci troviamo in una fase di crescita economica e di crescita politica, come confermato dai risultati delle elezioni del 2024”.

Allo stesso tempo, il Pd di Bologna punta a “concretizzare il percorso di rinnovamento e rilancio” della Festa provinciale dell’Unità, cercando di “contenere quanto più possibile elementi di rischio e fattori non prevedibili e individuando luoghi alternativi a Parco Nord”. I vertici del partito bolognese si dicono “consapevoli” del sentimento di iscritti e militanti di fronte a questa scelta, “il loro forte disorientamento e l’amarezza” per la dismissione di molti circoli.

Un passaggio difficile per la comunità Dem

“Riconosciamo che questo momento è un passaggio difficile per la nostra comunità – si legge ancora nel documento – dobbiamo e vogliamo trasformarlo in nuova opportunità politica per confrontarci, da qui al 30 aprile, in tutte le sedi preposte e con i circoli, le unioni, le zone decidendo come essere da qui in avanti un partito radicato che ha proprie capacità di autofinanziamento, sostenibilità economica e politica, presente e utile alle persone e alle nostre comunità”. L’elenco delle sedi da chiudere e vendere sarà dunque definito al termine di questo confronto, si spiega dal partito, che garantisce un “forte impegno unitario” perché il piano di ristrutturazione “abbia compimento” per dare vita “a una nuova fase politica”. Con gli stessi circoli, “dobbiamo pensare i criteri con cui dare vita alla nostra riorganizzazione territoriale”.

Fondamentale mantenere la presenza sul territorio

Per il Pd è “fondamentale” mantenere “la presenza in tutti i territori della nostra Federazione e ci impegniamo quindi insieme ai territori a indirizzare, confrontarci e accompagnare ogni circolo a individuare criteri per la riorganizzazione delle sedi, garantendo la piena continuità dell’attività politica anche a quelle ‘sezioni’ le cui sedi non saranno più nella disponibilità del Pd”. Il partito garantisce inoltre che “manterrà saldo il principio per il quale non verranno meno i nostri presidi territoriali nei Comuni della cintura metropolitana, così come si utilizzerà un criterio di presenza fisica in quelle zone del capoluogo che per distanza e specificità non potranno utilizzare altre strutture esistenti”. Inoltre, nell’assemblea con i segretari di circolo convocata per dopodomani, mercoledì 22 gennaio, saranno condivisi alcuni criteri di base per “orientare e rafforzare l’attività dei circoli”, a partire dalla “capacità di autofinanziamento della Federazione e dei circoli per l’autosufficienza di pagamenti di affitto e utenze, anche in coabitazione, cooperazione con più circoli o altre realtà associative”. I vertici dem di Bologna parlano poi di “attuazione del tesseramento e pianificazione annuale, con promozione specifica dell’attività di adesione al Pd” e intensificando la sensibilizzazione sul 2X1000. La Federazione indica poi come criterio la “capacità di mantenimento di apertura fisica delle sedi e iniziativa politica costante e continuativa per rafforzare la riconoscibilità e il radicamento per iscritti e cittadini, per rendere sempre meglio il partito un’organizzazione viva e capace di creare mobilitazione”.

Iscriviti al canale Whatsapp di BolognaToday


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »