Patto sui respingimenti dei migranti e armi atomiche: cosa c’è dietro l’intesa tra Macron e Starmer
Un nuovo capitolo nelle relazioni franco-britanniche è stato formalmente aperto con il vertice bilaterale tra il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, e il presidente francese Emmanuel Macron. L’incontro, definito da entrambe le parti come un “reset strategico post-Brexit”, ha prodotto una serie di accordi che spaziano dalla difesa comune alla gestione dei flussi migratori, dal sostegno all’Ucraina alla prospettiva del riconoscimento dello Stato di Palestina.
Coordinamento nucleare e migranti
Tra le intese più significative, figura l’inedito patto di coordinamento sull’uso congiunto dei deterrenti nucleari indipendenti di Londra e Parigi. La dichiarazione formale è stata siglata presso la base militare di Northwood, alla periferia di Londra, e rappresenta un segnale inequivocabile rivolto a potenziali aggressori. “I nostri avversari ora sanno che, in caso di attacco non convenzionale contro uno dei due Paesi, Regno Unito e Francia reagirebbero in modo congiunto e automatico”, ha dichiarato Starmer in conferenza stampa. Il presidente Macron ha sottolineato che la misura si inserisce in un contesto geopolitico in cui la cooperazione euro-atlantica resta cruciale, soprattutto alla luce dell’instabilità globale attuale.
Sul fronte migratorio, i due leader hanno annunciato l’introduzione imminente di un accordo pilota per il controllo coordinato dei flussi irregolari attraverso la Manica. Per la prima volta, i migranti giunti nel Regno Unito su piccole imbarcazioni saranno rimpatriati rapidamente in Francia. In cambio, Londra accoglierà – tramite un canale legale – un pari numero di richiedenti asilo che non abbiano tentato un ingresso irregolare. “Solo chi ha seguito percorsi regolari potrà essere ammesso nel Regno Unito“, ha chiarito Starmer.
Il piano militare e il riconoscimento della Palestina
Sul piano militare, Londra e Parigi hanno inoltre concordato di potenziare in maniera significativa la Combined Joint Expeditionary Force (C-JEF), la forza bilaterale istituita nel 2010. Gli effettivi passeranno da 10.000 a 50.000, trasformando il contingente da una forza di tipo brigata a una con capacità da corpo d’armata. “Questa forza sarà in grado di rispondere a scenari di crisi globali con maggiore rapidità ed efficacia”, ha affermato Macron.
Durante il summit, il presidente francese ha rivolto un appello al premier britannico affinché Parigi e Londra riconoscano congiuntamente lo Stato di Palestina, nel tentativo di rilanciare un processo politico volto alla risoluzione del conflitto israelo-palestinese. Starmer, tuttavia, si è mostrato cauto, limitandosi a registrare la proposta senza commenti diretti, consapevole delle reazioni ostili da parte del governo israeliano.
Ucraina: pronta la forza di pace europea
L’impegno nei confronti dell’Ucraina è stato rinnovato con forza da entrambi i leader. In particolare, è stata confermata la piena operatività della Coalizione dei Volenterosi, il gruppo di Paesi europei pronti a dispiegare una forza di peacekeeping immediatamente dopo un eventuale cessate il fuoco tra Kiev e Mosca. “Abbiamo un piano esecutivo che può essere attuato entro poche ore dalla firma di un accordo di tregua“, ha dichiarato Macron. Starmer ha definito l’iniziativa “matura e concreta“, frutto di mesi di preparazione tra 30 Stati partecipanti.
Il quartier generale della missione, ha aggiunto, è già stato aperto a Parigi, mentre un centro di coordinamento sarà presto operativo anche a Kiev, evidenziando una prospettiva strategica di lungo periodo per la stabilizzazione dell’Ucraina.
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