Società

Patricia Sala, insegnante di fitboxing guarita da un tumore al seno: «Un giorno, mentre mi preparavo per una gara di fitness, allo specchio ho notato che il seno sinistro aveva una forma diversa dal solito»

«Lo sport mi ha aiutato a sentirmi ancora io, a non perdermi completamente nella malattia ma a percepire ancora il mio corpo e la mia mente».

A pronunciare queste parole è l’insegnante italo-brasiliana di fitboxing Patricia Sala, per tutti Paty, che a maggio 2024, quando aveva 45 anni, ha scoperto di avere un tumore al seno.

Oggi che il cancro è in remissione ha deciso di raccontare la sua storia nel corso di un evento promosso da Lilt Milano, Monza e Brianza e Brooklyn Fitboxing, azienda di origine spagnola ma con molte palestre anche in Italia, che tramite la Fondazione HIT4CHANG dona l’uno per cento delle entrate al finanziamento di progetti di solidarietà, tra i quali la ricerca in campo medico.

La testimonianza di Patricia Sala si colloca all’interno della campagna Nastro Rosa dedicata al mese della prevenzione dei tumori al seno, di cui ogni anno in Italia ci sono circa 60.000 nuove diagnosi; ed è volta a sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e sul mantenimento di uno stile di vita attivo, che aiuta a supportare il percorso di cura.

Nata e cresciuta in Brasile, Paty ha sempre messo al centro della propria vita lo sport, come atleta e insegnante di diverse discipline, dallo spinning, al total body, dai corsi di gag al body building. Una passione continuata anche quando, nel 2012, si è trasferita in Italia e che l’ha portata nel 2023 ad abbracciare la fitboxing, della quale è diventata trainer coach.

Un anno dopo è arrivata, inaspettata, la scoperta della malattia: «Mi stavo preparando per una gara di fitness e vestendomi davanti allo specchio ho notato che il seno sinistro aveva una forma diversa dal solito. Poi palpandomi – abitudine che purtroppo non avevo – ho sentito qualcosa di duro».

Un campanello d’allarme inizialmente sottovalutato. «In quel periodo ero molto magra e pensavo semplicemente che le ghiandole si sentissero di più al tatto ma sono comunque andata a fare un controllo e dopo mammografia, ecografia e biopsia, mi è stato trovato un tumore al seno di tipo ormonale. Quando l’ho scoperto il mondo mi è crollato addosso, se sei giovane e fai tutto ciò che è in tuo potere per condurre una vita attiva e sana, anche a tavola, non pensi che la malattia possa colpirti, invece è successo».

Dopo la diagnosi Patricia ha affrontato un intervento chirurgico per asportare la mammella sinistra (sostituita in un secondo momento con una protesi) e i linfonodi ascellari, dove erano già presenti alcune metastasi.

Quando pensava di essersi lasciata tutto alle spalle e di poter riprendere in mano la propria vita, ad aspettarla c’era invece un ciclo di 16 sedute di chemioterapia, della durata complessiva di sei mesi. «Prima i medici non erano stati chiari con me, ho scoperto tutto strada facendo. Forse da parte loro c’è stato l’intento di farmi affrontare un passo alla volta, ma la sensazione di smarrimento, sconforto e vuoto di comunicazione che ho provato mi ha spinto a voler fare qualcosa perché altre donne non si sentissero come mi stavo sentendo io. Così ho creato una rubrica sul mio profilo Instagram chiamata Diario rosa: un resoconto delle 16 sedute di chemioterapia, che si è rivelato fin da subito uno spazio di libertà, lucidità e sfogo, un luogo sicuro in cui raccontare le mie sensazioni fisiche ed emotive. Vedendo le mie storie alcune donne che stavano affrontando la stessa malattia mi ha scritto per sapere a cosa sarebbero andando incontro e altre per dirmi di aver prenotato una visita di controllo».


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »