Pasti halal nelle mense scolastiche a Bologna. Ara: “Una scelta di inclusione”
“Se proprio si vuole fare polemica sulla questione dei pasti halal serviti nelle mense scolastiche di Bologna, bisogna ricordare che eroghiamo il servizio dal 2023 e che finora tutto è andato bene”. A gettare acqua sul fuoco, rispetto alle polemiche degli ultimi giorni, è stato l’assessore alla Scuola di Palazzo d’Accursio, Daniele Ara. Nelle scorse ore sul tema – caldissimo – si è detto e scritto un po’ di tutto.
A scatenare la bagarre è stato la notizia che, a partire da settembre 2025, Bologna darà il via a una sperimentazione innovativa nelle mense scolastiche, introducendo, su richiesta, pasti halal per gli studenti delle scuole infanzia, primaria e secondaria. Si tratta cioè di cibi che seguono regole di preparazione e origine secondo i precetti della religione islamica.
La decisione è stata presa dal Comune felsineo per rispondere alle esigenze alimentari di famiglie musulmane e promuovere l’inclusività all’interno del sistema scolastico.
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Abbastanza, però, perché Lega e Fratelli d’Italia esprimessero preoccupazioni per la “sottomissione culturale” e la “discriminazione al contrario” dell’amministrazione Lepore nei confronti della nutrita comunità islamica che vive e lavora sotto le due torri. Non solo. A generare discussioni intorno al tema – in passato – c’erano state anche le reazioni degli animalisti, che criticavano la macellazione halal, ritenuta troppo cruenta nei confronti degli animali.
Assessore, come nasce la decisione di introdurre l’opzione halal nelle mense scolastiche bolognesi?
Siamo partiti dal centro pasti Fossolo nel 2023 dopo che si era aperto un dialogo con la comunità islamica, la più rappresentata tra quelle non italofone nelle scuole bolognesi. Dal confronto è emerso che circa 4.000 diete speciali erano richieste per motivi religiosi, in gran parte da famiglie musulmane. Spesso, nei giorni in cui veniva servito pollo o pesce, quei bambini rinunciavano al pasto o chiedevano l’opzione vegetariana.
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Come si è tradotto tutto questo in una scelta concreta?
Abbiamo pensato che fosse giusto dare a quei bambini la possibilità di mangiare carne o pesce come tutti, semplicemente scegliendo – su richiesta e mai in automatico – che fosse certificata halal. Il tutto senza variazioni significative di costo per il Comune. Abbiamo adottato una soluzione che tanti altri Comuni tra cui quello di Ferrara, guidato dalla Lega, aveva già preso.
È quindi una scelta su base volontaria?
Assolutamente sì. Esattamente come si può richiedere una dieta vegetariana o particolare se si hanno allergie, si può scegliere l’opzione halal. Nessuna imposizione, solo un’offerta in più per chi lo desidera.
Come si è organizzato il Comune per estendere questa opzione?
Dopo il centro pasti del Fossolo e quello di Terracini, abbiamo completato nel 2024 l’introduzione dell’opzione halal anche al centro Erbosa. Ora tutti e tre i centri cottura cittadini offrono questa possibilità. Per quanto riguarda la carne bovina era più complesso reperire i quantitativi necessari, ma con pollo e pesce ce la facciamo.
Ci sono state richieste anche da parte della comunità ebraica?
Al momento no, ma siamo assolutamente disponibili anche in quel caso. Parliamo di numeri molto più piccoli. Se ci saranno richieste per carne kosher, troveremo le soluzioni.
Alcune polemiche hanno accusato il Comune di voler “promuovere” la carne halal…
Non promuoviamo nulla. È un’opportunità per chi prima non mangiava e ora può farlo. È una scelta inclusiva. Un bambino musulmano che va a scuola con i suoi compagni e può mangiare insieme a loro si sentirà parte della comunità, senza rinunciare alla sua identità.
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E i genitori come hanno reagito?
Nessun problema. La comunità musulmana ci ha ringraziati, mentre dagli altri genitori non abbiamo ricevuto lamentele. Ormai è una normalità.
Cosa cambia sul fronte dei costi per il Comune?
Praticamente nulla. Anzi, il pollo halal non biologico potrebbe costare anche meno rispetto al biologico che già forniamo. Ma in ogni caso, non incide sul bilancio. Senza contare che il sistema di macellazione halal è molto avanzato e ormai simile alla normale macellazione.
C’è anche un’attenzione generale al consumo di carne nelle mense?
Sì. Stiamo gradualmente riducendo il consumo di carne per motivi di salute e ambientali, introducendo più legumi. È un investimento sull’educazione alimentare e sulla sostenibilità.
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