Piemonte

Passamontagna e un revolver carico, presi i rapinatori delle sale scommesse


Con caschi da moto e passamontagna avevano messo a segno cinque colpi in due sale scommesse torinesi, per un bottino complessivo di circa 15 mila euro. A tradirli è stata però la tentata rapina in abitazione ai danni un’anziana signora: era il 23 novembre e i due cinquantenni torinesi – già noti alle forze dell’ordine e con precedenti per furti e rapine – sono stati arrestati in flagranza di reato dopo essersi introdotti nell’appartamento di un’ottantaquattrenne in perfetta forma.

Da tempo, anche osservandone gli spostamenti e i tabulati telefonici, le agenti e gli agenti della squadra mobile della polizia di stato di Torino li stavano monitorando. C’erano infatti forti indizi per ricondurre alla loro attività le due figure riprese dalle telecamere delle sale scommesse. Ma non erano ancora sufficienti.

L’arresto in flagranza ha invece permesso di sequestrare altro materiale, a cominciare dai telefoni, consentendo agli investigatori di acquisire quelli che la questura definisce “granitici elementi indiziari”.

Il più eclatante: il ritrovamento di un revolver carico, con tre colpi ancora da esplodere, nella cantine del palazzo in cui uno dei due viveva. La cantina sarebbe in realtà di un vicino, ma riconducibile a uno dei due indagati, mentre l’arma compatibile con quella impiegata come minaccia per effettuare i colpi.

I due arrestati sarebbero infatti gli autori di alcune rapine effettuate a ripetizione: tre a distanza di pochi giorni, il 13, 20 e 27 aprile dello scorso anno, poi altre due il 21 ottobre e il giorno dei Santi. Tutte ai danni di due punti scommesse nei quartieri San Paolo e San Secondo e tutti con le stesse modalità.

Entravano a viso coperto, completamente nascosti da passamontagna e sciarpe poi ritrovati nelle perquisizioni degli appartamenti. Borse di plastica in mano e zainetti in spalla, per arraffare in poco tempo tutto il denaro possibile. In un paio di occasioni avevano realizzato il colpo con mezzi rubati – in particolare un’automobile e una moto già restituiti ai legittimi proprietari – ma gli altri li avevano realizzati in bicicletta e addirittura a piedi.

Dopo l’arresto in flagranza di reato, i due indagati sono stati accompagnati in carcere, dove sono rimasti sino ad ora in custodia cautelare con l’accusa di rapina. Nella giornata di martedì, nell’ambito dell’indagine della procura di Torino condotta dal pm Roberto Furlan, la polizia di stato ha eseguito anche le nuove ordinanze di custodia cautelare, questa volta per le 5 rapine alle sale scommesse.

Durante l’interrogatorio di garanzia, i due indagati, assistiti dall’avvocato Antonio Vallone di Torino, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.


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