Puglia

Parto in anonimato, aggiornate le linee guida nei 5 centri Asl Bari

Partorire in anonimato garantendo la salute del neonato e della madre in un contesto assolutamente protetto. Nei cinque Centri Nascita della ASL Bari è possibile sin dal 2014, quando sono state adottate le linee guida aziendali (delibera 2384 del 14 dicembre 2014) aggiornate di recente (con delibera 552 del 17 marzo scorso) su impulso della Direzione generale e del Dipartimento Gestione Avanzata del Rischio Riproduttivo e Gravidanza a rischio, in attuazione del DPR 396 del 2000 il quale consente alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’ospedale in cui è nato. «Un evento estremamente delicato – commenta il Direttore generale ASL Bari, Luigi Fruscio – che rende necessario fornire le giuste e pronte tutele alla madre e al neonato, a beneficio dei quali la ASL mette in campo una vera propria rete di protezione fatta di procedure chiare, semplici e definite, strutture adeguate e professionisti preparati».

Secondo la procedura denominata “Parto in anonimato e abbandono di neonato in ospedale”, infatti, la donna avrà a disposizione «un percorso protetto e sicuro – spiega il direttore di Dipartimento dr. Paolo Volpe – all’interno del quale riceverà tutta l’assistenza necessaria per partorire in sicurezza e il nascituro verrà immediatamente accudito dal punto di vista sanitario e tutelato giuridicamente».
Le linee guida contengono, in dettaglio, tutte le indicazioni operative e le procedure previste per i casi di parto in anonimato, dall’accesso e presa in carico della donna sino alla gestione dei dati sanitari e anagrafici e, in ultimo, le segnalazioni inviate all’Autorità giudiziaria competente per le successive procedure di affidamento del bambino. Un iter complesso per cui è necessario sostenere, accogliere e informare adeguatamente le donne affinchè le loro scelte siano libere e consapevoli. Anche per questo le linee guida coinvolgono direttamente la Direzione Medica di Presidio, l’assistente sociale, i medici, infermieri e ostetriche di reparto chiamati a tutelare la salute del neonato e della partoriente ma anche ad ottemperare alle incombenze legate alla attestazione di nascita e alle comunicazioni con l’Autorità giudiziaria.

Le linee guida aziendali prevedono, inoltre, che tutto il personale ospedaliero sia tenuto alla massima riservatezza sull’evento, a protezione delle fragilità coinvolte e per la tutela del neonato, oltre che per la correttezza delle procedure giuridiche necessarie. Le strutture ASL Bari, inoltre, forniscono in ogni momento alla donna l’assistenza sociale e psicologica necessarie ad affrontare una situazione così delicata. La donna viene supportata e aiutata, affinché possa valutare meglio le proprie scelte, attraverso un colloquio di sostegno con l’assistente sociale dell’Ospedale, il consulto con uno psicologo del Dipartimento Gestione Avanzata del Rischio Riproduttivo e Gravidanza a rischio, oppure tramite il supporto del Consultorio familiare territoriale.

A chi rivolgersi?

La donna per qualsiasi informazione può rivolgersi direttamente ai Servizi Sociali Ospedalieri e ai Punti Nascita delle unità operative di Ostetricia e Ginecologia degli Ospedali Di Venere e San Paolo di Bari, Altamura, Monopoli e Corato, oppure chiedere chiarimenti alle unità operative di Pianificazione familiare dell’Ospedale San Paolo e del Presidio Integrato di Triggiano, al Servizio EvƏ dedicato alla Salute sessuale, nonché ai Consultori familiari presenti su tutto il territorio della ASL Bari, in cui operano professionalità in grado di fornire consigli sull’intero percorso da intraprendere.

Per informazioni:
333.6230365 (Servizi Sociali Ospedalieri)
366.6240059 (EvƏ – Servizio di Salute sessuale)




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