Liguria

Partecipate del Comune di Genova, vertici in bilico: centrosinistra pronto a riprendersi i posti chiave


Genova. Senza tirare in ballo espressioni come spoils system, è comunque prassi che a ogni cambio di governo corrisponda un valzer di partenze e arrivi nelle posizioni chiave di potere. Il capovolgimento avvenuto a Genova con la vittoria di Silvia Salis non farà eccezioni.

In queste ore i fari sono accesi soprattutto sulla composizione della giunta ma, in prospettiva, si inizia a ragionare anche sul futuro delle aziende partecipate del Comune di Genova: Amt, Amiu, Aster, Asef, Porto Antico, Spim, Fsu, Farmacie Genovesi, Bagni Marina Genovese, ma con un occhio anche al consiglio direttivo di palazzo Ducale e della fondazione Fulgis.

Ancora presto per ipotizzare un “chi per chi” ma in queste ore di sbornia post elettorale nel centrosinistra, rimasto per otto anni a bocca asciutta, iniziano a circolare alcuni nomi di papabili. In maniera del tutto randomica, l’avvocata Sara Armella, l’ex direttore di Porto Antico Alberto Cappato (candidato in lista con Salis), l’ex vicesindaco di Genova Stefano Bernini, la presidente di Linea Condivisa ed ex direttrice di Arpal Rossella D’Acqui.

Una delle situazioni più delicate è sicuramente quella di Amt. La neo-sindaca non ha nascosto preoccupazione per lo stato economico dell’azienda di trasporto pubblico – come d’altronde tutta l’opposizione nei mesi passati – e ha annunciato di voler fare luce. Ha anche affermato più volte di non voler intervenire in maniera drastica sulla politica tariffaria in vigore, quella che comprende le gratuità, e di volerle mantenere. Ma questo non implica che la presidente e direttrice generale Ilaria Gavuglio, voluta dall’amministrazione Bucci dopo l’uscita di scena di Marco Beltrami, sia salda al suo posto. Ilaria Gavuglio è anche tra i 10 indagati dalla procura di Genova nell’inchiesta sulla fusione tra Amt e Atp.

Dopo Amt, l’azienda più corposa, è Amiu. Qui il caso è tutto relativo al presidente, Giovanni Battista Raggi, nominato da Bucci ma in passato tesoriere del Pd cittadino. Possibile, per la delicatezza della sua posizione, che sia fra i primi a decidere di rimettere il mandato nella mani della nuova sindaca. Anche su Amiu pendono importanti partite, prima fra tutte quella della chiusura del ciclo – in attesa della gara per il termovalorizzatore o altro impianto che sarà la Regione a dover bandire -, oltre al completamento del Tmb a Scarpino, sui cui pesano anni di ritardi.

Anche Aster potrebbe essere presto interessata da una rivoluzione ai vertici. Il presidente Francesco Massimo Tiscornia, già “scaduto”, è stato tra i primi a portare i saluti al candidato sconfitto Pietro Piciocchi, lunedì, al point. In proroga il cda, la cui ultima assemblea si è svolta il 20 maggio e che dovrà essere rinnovato entro 45 giorni da quella data. Ha un ruolo tecnico l’attuale direttrice generale, Francesca Aleo, già dirigente della partecipata ma nel giro di poco più di un mese dovranno essere prese delle decisioni. Parlando di inchieste, ricordiamo che nessuno fra i vertici di Aster risulta a oggi indagato per la morte di Francesca Testino, uccisa dal crollo di una palma.

Cruciale ma appena rinnovata la carica di amministratore unico di Fsu, la società attraverso cui il Comune di Genova detiene le quote di Iren. Il medico Maurizio Viganò è stato nominato a marzo, dopo che già era presidente.

Anche il consiglio di amministrazione di Porto Antico è stato rinnovato poche settimane fa con la conferma del presidente Mauro Ferrando per un altro triennio. La Porto Antico non è partecipata solo dal Comune ma anche da Camera di Commercio, Autorità portuale e Filse. Ferrando era stato indicato dal Comune – in passato era l’avvocato personale di Marco Bucci – ma non è escluso che tra i vari soci possa scattare un braccio di ferro per la sua permanenza o meno. Un’altra figura decisamente legata al centrodestra (Forza Italia) e nominata ai vertici di una partecipata è Santiago Vacca, da otto anni amministratore di Genova Parcheggi.

Ci sono poi Spim, la partecipata che si occupa del patrimonio immobiliare – e che nelle mire della sindaca Silvia Salis dovrebbe diventare sempre di più un’agenzia per la casa – dove da poco meno di un anno l’amministratrice unica è Elisabetta Calvi, prima donna in questo ruolo. In scadenza dopo l’approvazione del bilancio 2025, invece, Maurizio Barabino, amministratore unico di Asef, l’azienda comunale di servizi funebri (e quella con la migliore situazione di cassa)

Un’altra azienda partecipata “sana” è Farmacie Genovesi srl, il cui amministratore unico è Massimiliano Cattapani, rinnovato pochi giorni prima del voto per le Comunali per altri tre anni. E c’è poi la situazione di Daniele Camino, presidente di Bagni Marina Genovese, in scadenza prima dell’estate.

Altro discorso quello che riguarda il consiglio direttivo di Palazzo Ducale che deve decadere dopo il cambio dell’amministrazione comunale: entro tre mesi dovranno essere rinominati i tre membri scelti dal Comune. Anche il presidente di Palazzo Ducale, Beppe Costa, era stato indicato dal Comune. Mentre la direttrice Ilaria Bonacossa era stata nominata in seguito alla vittoria di un bando.




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