Papa Leone XIV e quella volta che a Gubbio prese la ‘patente da matto’
«Papa Leone XIV ha la “patente da matto” di Gubbio. Lo ha raccontato padre Giuseppe Pagano, del convento agostiniano di Santo Spirito a Firenze, ai microfoni di Rai Radio Due. La notizia è stata rilanciata via Facebook da Daniele Morini dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi.
Patente da matto Il riferimento è alla tradizione legata alla fontana del Bargello, nel centro della cittadina umbra, dove – secondo padre Pagano – negli anni Ottanta l’allora studente Robert Francis Prevost, oggi pontefice, avrebbe partecipato al rito goliardico che conferisce simbolicamente la “patente da matto” ai visitatori. Prevost, all’epoca residente al Collegio agostiniano di Santa Monica a Roma, era arrivato in treno da Roma insieme ad altri giovani in formazione. «Facemmo insieme i tre giri intorno alla fontana del Bargello», ricorda padre Pagano, «seguendo il rituale che permette di diventare matti di Gubbio». L’aneddoto include anche un curioso episodio: nel riprendere il treno alla stazione di Fossato di Vico, il gruppo sbagliò convoglio, salendo su quello diretto ad Ancona invece che a Roma. Secondo l’Associazione Maggio Eugubino, «Gubbio è anche definita la città dei matti, dove ‘matto’ sta per libero, sognatore, idealista, alleato delle passioni». Una condizione dell’animo che trova la sua massima espressione nella Festa dei Ceri del 15 maggio, quando – si legge ancora – «si abbandonano le convenienze, le opportunità, i condizionamenti».
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