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Paolini cambia ancora. Il nuovo coach sarà Federico Gaio. Ma è una scelta a tempo


A poche settimane dall’eliminazione al secondo turno di Wimbledon e dalla recente separazione dal coach spagnolo Marc Lopez, dopo un rapporto lavorativo durato tre soli mesi, Jasmine Paolini arriva al Masters 1000 di Montreal con l’obiettivo di ritrovare fiducia e risultati in campo. La 29enne azzurra punta a consolidare la sua presenza nella top 10 del ranking WTA e a proseguire nella corsa per qualificarsi alle Finals di Riyadh, dove ha debuttato lo scorso anno.

Gaio coach dei tornei americani

In vista del torneo canadese, Paolini – che a fine marzo si è separata dopo dieci anni dal suo coach storico, Renzo Furlan – ha annunciato una novità nel suo team: l’ingresso di Federico Gaio, ex giocatore professionista di 33 anni che negli ultimi mesi ha gradualmente abbandonato l’attività agonistica per dedicarsi alla carriera da allenatore. Gaio, originario di Faenza, con un best ranking da numero 124 del mondo, seguirà la tennista italiana fino allo US Open.

Paolini: “L’infortunio al ginocchio è un problema”

Nel Media Day, Paolini ha presentato il nuovo staff e parlato delle sue condizioni fisiche e degli obiettivi per la stagione: “Federico Gaio mi darà un mano qui a Montreal, a Cincinnati e agli US Open. Ovviamente mi sto guardando attorno e con il mio team stiamo cercando di organizzarci al meglio, vedremo cosa ci riserverà il futuro. Come sto? L’infortunio al ginocchio è un problema che mi porto dietro da tempo e questi giorni sembra andare meglio. L’obiettivo è rimettersi lì e limare quello che non è andato bene sull’erba, però la stagione sulla terra sicuramente è andata meglio. È ovvio che uno un pensiero alle Finals lo faccia, giocarle di nuovo sarebbe incredibile”.

Chi è Federico Gaio

Federico Gaio ha alle spalle una carriera di oltre dieci anni tra Challenger e ITF, con due partecipazioni nel tabellone principale dello US Open (2018, 2020). Negli ultimi mesi ha assunto ruoli tecnici, tra cui quello di vicedirettore del Challenger di Torino, uno dei tornei di riferimento nel panorama italiano. La collaborazione con Paolini rappresenta il suo primo incarico di rilievo come coach.


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