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Palestinesi torturati e brutalizzati: altri video choc della violenza di Hamas

Non si placa la vendetta di Hamas: la resa dei conti a Gaza non è finita. I miliziani stanno continuando ad eliminare i rivali con vere e proprie esecuzioni, ma nel mirino sono finiti anche i civili. Il ministero degli Esteri israeliano ha pubblicato sui propri canali social alcuni video che, secondo quanto riferito dalle autorità, documenterebbero episodi di violenza compiuti da membri contro civili palestinesi nella Striscia di Gaza. Le immagini in questione i terroristi intenti a colpire persone legate e distese a terra, utilizzando bastoni e barre di ferro.

In uno dei video, si vede un uomo con un sacco nero sulla testa preso ripetutamente a calci e colpito al volto. In un’altra sequenza, un individuo seminudo viene trascinato per i polsi e picchiato da più persone davanti a un gruppo di spettatori. Secondo le autorità di Tel Aviv, si tratterebbe di azioni punitive con cui Hamas cercherebbe di ristabilire il controllo su parte del territorio. Israele ha descritto le riprese come una dimostrazione che “Hamas sta brutalizzando i palestinesi” e ha riaffermato la richiesta di una “demilitarizzazione completa” della Striscia di Gaza.

Questi materiali emergono a breve distanza dalla diffusione di un altro video, la cui autenticità è stata confermata da una fonte vicina a Hamas, in cui si vede l’esecuzione di sette persone accusate di aver collaborato con Israele. Nelle immagini, uomini armati e con il volto coperto sparano ai prigionieri inginocchiati, mentre dalla folla si levano grida di “Allah Akbar”.

Le testimonianze da Gaza non lasciano grandi margini di interpretazione. Dall’inizio del cessate il fuoco e del parziale ritiro dell’Idf, i canali Telegram collegati ad Hamas hanno pubblicato filmati che mostrano violenze contro i residenti di Gaza: persone colpite alle gambe o colpite con blocchi di pietra, apparentemente punite per presunti crimini, tra cui furto di aiuti umanitari, uso di droga e collaborazionismo con Israele. “La situazione è spaventosa” il racconto di un residente al Times of Israel: “Dal momento in cui è iniziato il cessate il fuoco (il 10 ottobre, ndr), abbiamo iniziato ad assistere a uccisioni casuali. Seminano paura tra i residenti di Gaza e purtroppo vanno avanti. Ci sono uomini armati che ti possono ammazzare per presunta collaborazionismo o per ragioni che nemmeno conosci”.

Il futuro di Gaza è tutto da scrivere. Il piano di pace in 20 punti di Trump richiede il disarmo di Hamas e la smilitarizzazione della Striscia, ma i terroristi hanno dichiarato che non rinunceranno alle armi.

Senza dimenticare che l’accordo siglato in Egitto non affronta la questione della governance postbellica, che deve ancora essere negoziata. Gli stessi residenti a Gaza non hanno certezze: alcuni si aspettano che Hamas riprenda il suo potere, altri prevedono l’arrivo di forze arabe o internazionali nei prossimi mesi.


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