“Palestina libera”, in centinaia al corteo a Chieti Scalo: in prima fila anche il sindaco Ferrara

In centinaia hanno partecipato nel pomeriggio di mercoledì 8 ottobre al corteo promosso dal comitato “Chieti per la Palestina”, che ha attraversato le principali vie di Chieti Scalo da via Pescara fino a piazzale Marconi. Una mobilitazione nata per denunciare l’attacco alla Global Sumud Flotilla, avvenuto in acque internazionali, e per esprimere solidarietà alla popolazione palestinese, colpita da quello che gli organizzatori definiscono senza esitazione un genocidio in corso a Gaza.
“Non saremo complici del genocidio. Navi fermate, attivisti giudicati come terroristi, civili massacrati e affamati: a Gaza è in atto una strage continua e indiscriminata”, è uno dei passaggi più forti del comunicato condiviso e letto durante la manifestazione. I promotori hanno parlato di una “gravissima violazione del diritto internazionale, con la complicità del nostro governo che difende Israele e i suoi crimini”.
Il corteo si è mosso da via Pescara, nei pressi della chiesa di San Pio X, per poi attraversare via Marino da Caramanico, via De Virgiliis, via Colonnetta, fino a raggiungere piazzale Marconi dove si è tenuto il momento conclusivo con interventi e letture. Lungo il percorso sono stati mostrati striscioni con scritte come “Restiamo umani” e “Stop al genocidio”, mentre numerosi cartelli hanno espresso un forte dissenso verso le politiche del governo Meloni. Dai megafoni e dai partecipanti si sono levati cori come “Palestina libera”, “Siamo tutti antifascisti” e “Palestina libera dal fiume fino al mare”.
“Siamo scesi qui in piazza come comitato Chieti per la Palestina – ha dichiarato Aurora Bruno, una delle promotrici della manifestazione – sentivamo l’esigenza di unirci in sigle, sindacati, associazioni e partiti per scioperare anche qui a Chieti e manifestare contro il genocidio in atto da parte di Israele. Chiediamo al governo di assumersi le proprie responsabilità, di non scaricare la colpa sugli attivisti e le attiviste della flottiglia che hanno portato una grande scossa”.
Presente anche Riccardo Di Gregorio, presidente dell’associazione Chieti Bene Comune: “Anche Chieti scende in piazza per la Palestina. Non è la prima volta: abbiamo organizzato diversi presìdi in città, anche quando in consiglio comunale è stato discusso l’ordine del giorno per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Lavoriamo da anni su questo tema. È importante ricordare che questa situazione non è iniziata il 7 ottobre del 2023. Il popolo palestinese soffre da 80 anni: embargo, accesso negato ai porti dagli accordi di Oslo, restrizioni che continuano. L’attacco del 7 ottobre va condannato, ma non può cancellare decenni di sofferenze. Non si può pensare di risolvere tutto appoggiando piani come quello di Trump che non garantiscono accesso ai porti. Ai palestinesi servono beni, medicinali, alimenti, e oggi è sotto gli occhi di tutti che queste cose non arrivano perché Israele lo impedisce. È un genocidio, inutile girarci intorno. Noi siamo qui per ribadire questo”.
In prima fila nel corteo c’era il sindaco di Chieti Diego Ferrara, la cui presenza è stata accolta con favore dai promotori come segno di attenzione istituzionale a una causa sentita da molti. Accanto a lui esponenti del mondo associativo, studenti, famiglie e cittadini di ogni età.
La manifestazione, pacifica ma determinata, ha visto la partecipazione di una rete ampia e trasversale di associazioni, gruppi e soggetti politici del territorio. Hanno aderito, tra gli altri: Gd Città di Chieti, Partito democratico Chieti, Chieti Bene Comune, Sinistra italiana Chieti, Anpi, Arci, Attac, Pax Christi, Uds Chieti, Wwf Chieti-Pescara, Associazione 360 Gradi, Usb Chieti, il Comitato Salviamo la Costituzione, Chieti Nuova 3 Febbraio, Voci di Dentro, Associazione universitaria Pas, Meridiani Paralleli, Libera Chieti. Si sono aggiunti anche Il Giardino delle Pubbliche Letture, il Club per l’Unesco di Chieti, Da Grande Voglio Crescere, il Movimento cooperazione educativa, Acqua e Beni Comuni Chieti e il Movimento 5 stelle.
“Scendiamo in piazza per la Global Sumud Flotilla, mobilitiamoci per la Palestina”, è stato l’appello lanciato e raccolto da una partecipazione ampia. Sul piazzale, al termine del corteo, la conclusione: “La nostra voce, i nostri corpi, a difesa degli oppressi, contro tiranni e oppressori”.
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