Liguria

Palasport, Confcommercio attacca le aperture dei nuovi negozi


Genova. Confcommercio entra a gamba tesa nel dibattito sui negozi che apriranno nel nuovo Palasport, e commenta in modo molto duro le indiscrezioni trapelate sulla tipologia di esercizi commerciali che sorgeranno nella cosiddetta galleria commerciale. Arrivando a chiedere lo stop immediato al progetto fino alla verifica del rispetto delle autorizzazioni e prospettando anche un’azione legale.

Palasport, Confcommercio attacca sui nuovi negozi: “Stop al progetto”

“Confcommercio Genova esprime forte preoccupazione per lo sviluppo del nuovo centro commerciale presso il Palasport, che appare non conforme alla tematicità obbligatoria prevista dalle autorizzazioni regionali – fanno sapere dall’associazione – Il progetto, così come attualmente delineato, non promuove l’identità sportiva o turistica annunciata ma si configura come una struttura generalista che rischia di drenare la clientela locale a discapito delle imprese storiche del centro città”.

Stando a quanto trapelato sino a oggi, infatti, all’interno del Palasport dovrebbero aprire negozi di marchi internazionali e grandi catene, anche alimentare, e vi dovrebbe sorgere anche un punto vendita Esselunga, il terzo in città dopo quello di via Piave (poco distante) e San Benigno.

Tra le insegne Cisalfa, Levis, Marella, North Sails, Seaside, Piazza Italia, Legami, le hamburgherie Mc Donald’s e Burger King, la catena di cibo giapponese Teryaki, due pizzerie, e molto altro.

Cavo: “Non è un distretto tematico, aziende a rischio sopravvivenza”

Per Alessandro Cavo, presidente di Confcommercio Genova, una strategia molto distante da quello che era stato chiamato “distretto commerciale tematico” che ruotasse intorno allo sport e al mare. 

“Le nostre imprese sono già gravate da problemi di varia natura , economici, strutturali, normativi – sottolinea Cavo – e chiedono attenzione e aiuto. Stiamo assistendo al rischio concreto che vengano messe in condizione di non sopravvivere”. 

L’associazione rimarca la presenza di rischi come la concorrenza interna, non turistica, con clienti attratti dalla comodità del parcheggio da 730 posti, la mancanza di marchi attrattivi in grado di competere con poli come l’outlet di Serravalle e nuove limitazioni alla viabilità urbana, come le ztl, senza misure compensative. A questo si aggiunge l’assenza dei cantieri per gli otto parcheggi in centro deliberati nel 2024.

Bucci: “Non è definito come centro commerciale, noi non c’entriamo più niente”

Non è un centro commerciale, non è definito così ufficialmente – taglia corto il presidente della Liguria Marco Bucci a margine del punto stampa dopo la giunta -. È un centro polifunzionale sportivo. E poi è roba del Comune, noi non c’entriamo più niente”. La dura posizione di Confcommercio? “Il presidente aprirà 13 ristoranti al Palasport, andate a chiederlo a lui. Significa che ha un interesse a farlo”.

Un tavolo di confronto sui negozi del Palasport e la minaccia di azioni legali

Confcommercio – che a più riprese ha chiesto alla precedente amministrazione la lista dei negozi che avrebbero aperto nel Palasport, senza successo – ha quindi invitato ad aprire un tavolo urgente di confronto tra Comune e categorie economiche e la realizzazione effettiva dei parcheggi deliberati, “condizione imprescindibile per garantire accessibilità.”

L’associazione annuncia inoltre che “in assenza di risposte e provvedimenti concreti da parte dell’Amministrazione, avvierà con i propri legali un approfondimento normativo, valutando ogni strada percorribile per la tutela del commercio cittadino e dei suoi lavoratori”.

Le parole dell’assessora Beghin: “Vogliamo provare a correggere il tiro”

Sulla questione, in un’intervista a Genova24, era intervenuta anche l’assessora al commercio e turismo Tiziana Beghin, che aveva definito la galleria commerciale del Palasport una delle priorità da analizzare.

“Il tema Waterfront è ancora tutto da dipanare e analizzare, anche se siamo già in una fase molto avanzata – aveva spiegato – Sto cercando di mettere un’attenzione particolare al tema. Voglio analizzarlo da tutti i punti di vista, perché comprendo perfettamente le proteste dei commercianti che ritengono che la galleria commerciale possa danneggiare il commercio di prossimità e del centro. Però siamo in una fase talmente avanzata che è difficile. Ci sono strumenti che sto analizzando per capire se in qualche modo siamo ancora in tempo per raddrizzare il tiro“.




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