Ospedale di Perugia, si cambia: Antonio D’Urso nuovo direttore generale
di Daniele Bovi
Alla fine, solo una mini soluzione ponte: il nuovo direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia è Antonio D’Urso. A nominarlo è stata venerdì la giunta regionale; e proprio venerdì scadeva il contratto di Giuseppe De Filippis, che dunque saluta il Santa Maria della misericordia. D’Urso entrerà in carica il primo settembre e fino ad allora a occuparsi dell’ospedale sarà Emanuele Ciotti, direttore generale dell’Usl Umbria 1.
L’Università La nomina – a differenza dei vertici delle due Usl – deve essere fatta d’intesa con il rettore dell’Università di Perugia, ruolo che dal primo novembre sarà svolto da Massimiliano Marianelli. «La nomina della giunta – scrive sul punto Palazzo Donini – è arrivata con il parere favorevole dell’Università degli studi di Perugia, nella persona del rettore professor Maurizio Oliviero». E tra i dossier più delicati che D’Urso dovrà gestire ci sarà proprio quello della convenzione Regione-Università e della creazione dell’azienda ospedaliero-universitaria integrata.
Chi è Catanese, classe 1962, dalla fine del 2024 D’Urso era direttore generale del Dipartimento Sanità e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento; nei cinque anni precedenti invece il 63enne ha ricoperto lo stesso ruolo per la Usl Toscana Sud Est. In precedenza ha svolto il ruolo di dg presso l’Aou di Sassari (2016-2019), la Usl di Lucca e Prato ed è stato direttore sanitario in numerose strutture del Lazio. Laureato con lode in Medicina, ha conseguito specializzazioni in anestesia, igiene, medicina legale e sanità pubblica, oltre a un master di II livello in Management sanitario. Ha al suo attivo oltre 50 pubblicazioni su qualità, gestione del rischio e organizzazione dei servizi.
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Digitale Di sanità intanto si è parlato venerdì alla Scuola umbra di amministrazione pubblica, dove si è tenuto l’evento «Ecosistema della sanità digitale dell’Umbria», altra tappa nella costruzione del nuovo Piano sociosanitario regionale. Presenti anche la presidente della Regione Stefania Proietti e il vice Tommaso Bori. Il fulcro dell’incontro è stato il ruolo, giudicato strategico, del digitale nel sistema sanitario umbro: interoperabilità, equità di accesso ai servizi, digitalizzazione dei processi e potenziamento delle infrastrutture. La Regione ha ricordato che saranno investiti oltre 53 milioni di euro per fascicolo sanitario elettronico, telemedicina, cybersicurezza e innovazione tecnologica.
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Sistema integrato Proietti ha sottolineato l’importanza di un ecosistema digitale integrato per garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti di cura. «Non basta adattare il vecchio al digitale – ha detto invece Bori – serve un cambio di paradigma». Durante l’evento si è parlato di intelligenza artificiale, infrastrutture tecnologiche, Cup multicanale, formazione del personale e alfabetizzazione digitale dei cittadini. Ampia la partecipazione di esperti e dirigenti sanitari, con due sessioni tecniche e una tavola rotonda finale per raccogliere proposte operative. L’obiettivo dichiarato è quello di una sanità pubblica più efficiente, inclusiva e sostenibile, con il digitale come leva di trasformazione.
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