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Oscar 2025, così i Golden Globe hanno cambiato i giochi

L’abbiamo detto prima e lo ripetiamo: i gruppi di votazione per i Golden Globe e gli Oscar sono molto diversi. I Golden Globe vengono assegnati da circa 300 giornalisti, molti dei quali internazionali. Gli Oscar, invece, vengono decisi da 9.905 votanti che lavorano direttamente nell’industria cinematografica: produttori, attori, tecnici, registi e molte altre figure professionali. Nonostante questa differenza significativa nella composizione dei votanti, i Golden Globe hanno spesso un impatto sulla corsa agli Oscar. Questo accade perché i Globe si svolgono in un momento cruciale della stagione: poco prima del periodo di votazione per le nomination agli Academy Awards. I tempi dei Globe consentono ai vincitori di ottenere maggiore visibilità e slancio, influenzando indirettamente le preferenze degli elettori dell’Academy, anche se i criteri di voto e le prospettive dei due gruppi possono differire notevolmente.

Ecco tre dei momenti più importanti dei Globe che potrebbero influenzare la corsa agli Oscar.

Miglior attrice: una corsa aperta

Nessuna categoria è più competitiva quest’anno di quella per la miglior attrice. Poiché i Golden Globes dividono i film tra commedia/musical e dramma, ci sono state 12 candidate in lizza, ma solo 5 possono entrare nella lista degli Oscar. Sebbene alcune delle candidate dei Globes non siano considerate serie contendenti agli Oscar quest’anno, la lista delle probabili papabili include Mikey Madison, Demi Moore, Nicole Kidman, Angelina Jolie, Cynthia Erivo, Karla Sofía Gascón, Amy Adams, Fernanda Torres e Zendaya. Chiunque abbia vinto ai Globes avrà ottenuto un leggero vantaggio in questa corsa serratissima.

Demi Moore, protagonista di The Substance, ha essenzialmente confermato la sua candidatura agli Oscar grazie a un discorso di accettazione impeccabile dopo aver conquistato il premio come miglior attrice in una commedia/musical. Le sue parole hanno ricordato agli addetti ai lavori quanto tempo sia stata in questa industria e quante avversità abbia superato. Tuttavia, è stata la vittoria a sorpresa di Fernanda Torres come miglior attrice in un dramma – superando star di prima grandezza come Nicole Kidman e Angelina Jolie – ad aver provocato il maggiore sconvolgimento nella corsa alla miglior attrice. Torres, protagonista del film brasiliano I’m Still Here, offre una performance intensa e carica di emozioni, ma rischiava di non essere presa in considerazione se il suo film non fosse stato visto da un numero sufficiente di spettatori. La sua vittoria ai Globes e il momento in cui ha accettato il premio probabilmente incoraggeranno i membri dell’Academy a cercare il film, se non l’hanno già fatto.

Adrien Brody è tornato

Era il lontano 2003 quando Adrien Brody vinse l’Oscar per il suo ruolo nel Pianista. Da allora, ha faticato a ritrovare un posto nella stagione dei premi, come lui stesso ha riconosciuto durante il suo discorso ai Golden Globe domenica scorsa. «C’è stato un tempo, non troppo lontano, in cui pensavo che questo momento non mi sarebbe stato mai più concesso, quindi grazie», ha detto. Brody, protagonista di The Brutalist, è considerato uno dei favoriti per l’Oscar quest’anno, ma deve affrontare una forte concorrenza, in particolare da Timothée Chalamet, protagonista di A Complete Unknown. Il suo discorso di accettazione, in cui ha ringraziato con garbo i suoi genitori e ha sottolineato il viaggio migratorio della propria famiglia, si è legato magnificamente ai temi del film. L’attore, visibilmente commosso e quasi in lacrime sul palco, ha pronunciato il tipo di discorso che tutti vorrebbero vedere agli Oscar e siamo certi che gli elettori l’abbiano notato.

La grande serata di Emilia Pérez

Emilia Pérez ha vissuto una serata memorabile, vincendo il premio per il miglior film in lingua non inglese, miglior attrice non protagonista in un film (grazie a Zoe Saldaña) e miglior commedia/musical. Il film di Netflix, ampiamente acclamato sin dalla sua presentazione a Cannes, ha anche affrontato alcune critiche online. Tuttavia, le vittorie ai Globe sono state decisive, dimostrando che i votanti sostengono il progetto. Il corpo elettorale dei Globe ora è molto internazionale e anche quello dell’Academy lo sta diventando sempre di più, di conseguenza queste vittorie potrebbero avere un impatto significativo. Nonostante il film debba vedersela con la dura concorrenza di The Brutalist (che ha vinto come miglior film drammatico), questi successi aiutano Netflix – ancora alla ricerca della sua prima vittoria per il miglior film agli Oscar – a dimostrare di avere un vero e autorevole candidato, sebbene si tratti di un musical drammatico-criminale recitato per lo più in spagnolo.


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