Ortofrutta e agrofarmaci, Lollobrigida promuove le nuove linee guida europee
«Sugli agrofarmaci in questi anni c’è stata grande leggerezza nel proibire sostanze attive, senza trovare alternative. Ma ci sono anche tanti paradossi, come quello sul Dormex, un fitoregolatore proibito in alcune nazioni europee ma non in Grecia, dove molti imprenditori si sono trasferiti per salvaguardare la propria attività».
Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, torna sul tema della fuga delle imprese ortofrutticole all’estero, come strategia rispetto ad una crisi che non lascia scampo tra riduzione della produzione, effetti del cambiamento climatico, aumento delle fitopatie, rallentamento dei consumi.
Lo fa dall’Aula della Camera rispondendo a una interrogazione del leghista Attilio Pierro, sulle iniziative volte a salvaguardare la produzione nazionale di ortofrutta, attraverso la sfida madre: il «corretto equilibrio tra esigenze produttive e sicurezza alimentare». Ma il paradosso sta proprio nel fatto che questi «nuovi migranti del principio attivo» abbiano accesso – ricorda il ministro – allo stesso mercato europeo cui avrebbero avuto accesso se fossero rimasti in Italia, con conseguenze facilmente intuibili: effetto nullo in termini di tutela dell’ambiente, effetto nullo in termini di salute dei cittadini, danno, invece, «per il tessuto imprenditoriale del nostro Paese».
Per questo le dichiarazioni programmatiche contenute nella “Vision for Agriculture and Food” del Commissario Ue all’Agricoltura Christophe Hansen e del vice-presidente esecutivo Raffaele Fitto – nelle quali è racchiusa una visione radicalmente diversa rispetto a quella green del predecessore Timmermanns – risultano particolarmente gradite al ministro. Che prosegue: «Siamo molto confortati dal documento che parla di Sovranità alimentare europea, di ricerca del giusto equilibrio, di tutela dell’ambiente, di tutela delle produzioni e quindi dell’equità sociale che consegue dalla creazione della ricchezza all’interno del continente». E conclude: «Auspichiamo che a queste dichiarazioni di oggi possano seguire fatti concludenti: sostegno agli agricoltori, che non vuol dire privilegio, ma garanzia che i custodi dell’ambiente possano continuare a fare il loro lavoro. Perché dove non c’è agricoltura, viene giù tutto».
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