Orlando lancia la sfida per le comunali: “Il candidato lo scelgono i partiti, io qui per costruire dialogo”
Genova. Non è il lancio della campagna elettorale, ma qualcosa che gli assomiglia. Al Teatro Stradanuova il candidato sconfitto Andrea Orlando, una volta annunciato l’addio al Parlamento per fare il leader dell’opposizione in Consiglio regionale, ha radunato l’area civica delle sue liste in un’assemblea aperta moderata dal giornalista Marco Ansaldo “per non disperdere quanto abbiamo fatto in campagna elettorale”. Un percorso che diventerà formalmente un’associazione a partire dallo slogan scelto per la campagna elettorale, Liguri a testa alta.
Ma in sala sono comparsi anche tutti i principali esponenti dei partiti progressisti, dal Pd al M5s passando per Alleanza Verdi Sinistra. È soprattutto a loro che si rivolge l’ex ministro quando dice che “la sfida può partire tra poche ore”, la sfida delle comunali genovesi alla fine della primavera 2025
Intanto bisognerà trovare un candidato sindaco. “Oggi discutiamo del percorso per definire la piattaforma – spiega Orlando – poi sono le forze politiche che sceglieranno il candidato. Che, voglio chiarire un equivoco, sarà il federatore: io ho solo il compito di coordinare l’opposizione in consiglio regionale per non tradire il mandato degli elettori e trasferire quell’energia sulla nuova competizione.
“Io mi propongo di raccogliere le spinte che vengono dalla dimensione civica – prosegue – e dall’altro canto di porre alla dimensione civica l’esigenza di non contrapporsi ai partiti, altrimenti produciamo una divisione che non aiuta ad andare lontano. Anche in questo caso provo a costruire le occasioni di un dialogo che però devono risolvere i soggetti di questo dialogo”. Il riferimento è a quell’area civica di sinistra che è rimasta al di fuori della coalizione e oggi chiede di pensare alle primarie, opponendosi all’idea che il Pd possa imporre il suo candidato.
D’altra parte è lo stesso Orlando ad avvertire: “Alle elezioni, che sono state vinte per l’1%, non si è recato metà del corpo elettorale. Se pensassimo che con la semplice dialettica tra le forze politiche si risolva la sfida che abbiamo di fronte sbaglieremmo. Siamo così fragili che dividere il campo vuol dire condannarci all’irrilevanza. Quello che possiamo fare è farci dare una mano dalla dimensione civica“.
“La campagna elettorale è durata poche settimane, un lavoro di lunga lena può dare risultati migliori. Quello che dobbiamo provare a fare – prosegue – è non costruire questo percorso esclusivamente nella dimensione istituzionale, perché in quella dimensione purtroppo pesano più il comunicato o la singola dichiarazione che l’obiettivo di carattere programmatico.
Sul palco si sono alternati esponenti del mondo della cultura, della ricerca, della formazione, della sanità. Ad ascoltare in platea, tra gli altri, i segretari dem Davide Natale e Simone D’Angelo col gruppo regionale al completo, l’ex governatore Claudio Burlando, il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Stefano Giordano, la capogruppo di Avs Selena Candia. Insomma, la coalizione delle regionali pressoché al completo. A Orlando dunque il compito, come al solito non facile, di mettere tutti d’accordo.