Ordine dei pedagogisti, ANPE: “No a slittamento delle domande di iscrizione all’albo”

Dal mondo della pedagogia arriva una valutazione positiva sulla riforma dell’Esame di Stato, ma con una richiesta chiara: che venga riconosciuto e valorizzato il contributo dei professionisti del settore. Maria Angela Grassi, presidente dell’Associazione nazionale pedagogisti italiani (ANPE), ha espresso apprezzamento per l’attenzione alla crescita degli studenti e alla qualità del sistema scolastico, pur evidenziando un punto critico.
Secondo Grassi, il riconoscimento formale della figura del pedagogista rischia di subire un rallentamento, a causa della proroga al 31 marzo 2026 per la presentazione delle domande di iscrizione agli albi, stabilita dal governo. Una decisione che, a suo avviso, ritarderebbe l’inserimento di competenze utili nel processo di riforma in corso.
Un ruolo che può fare la differenza
Attualmente, la riforma dell’esame non prevede un coinvolgimento diretto dei pedagogisti nella fase valutativa, ma per l’ANPE si tratta di una mancanza di visione. “Il nostro ruolo – ha spiegato Grassi – può contribuire in modo significativo ad accompagnare gli studenti lungo il loro percorso, con un approccio interdisciplinare che tenga conto delle dimensioni evolutive ed educative”.
Particolare attenzione è stata posta sulla necessità di una formazione adeguata per i commissari d’esame, oltre che sul consolidamento normativo della professione pedagogica.
Una proposta per evitare il blocco dell’Ordine
Per evitare un arresto delle procedure istitutive, l’associazione propone di mantenere come scadenza utile per la validità elettorale il 31 marzo 2025, così da permettere l’avvio delle elezioni per la costituzione dell’Ordine. Allo stesso tempo, si suggerisce di estendere il termine per l’iscrizione al 2026 solo a chi non avrà ancora maturato i requisiti entro il 2025.
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