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“ORDINANZA CENERENTOLA” A PESCARA: MASCI, “MISURE NECESSARIE DOPO ESPOSTI E PROCEDIMENTI PENALI” | Notizie di cronaca

PESCARA – “Ancora una volta Confartigianato si pone in atteggiamento di contrapposizione rispetto al Comune come se i provvedimenti relativi alla cosiddetta movida scaturissero dalla volontà politica di danneggiare gli operatori del settore oppure una determinata zona delle città”.

Così, in una nota, il sindaco di Pescara Carlo Masci, in risposta alle dichiarazioni del segretario di Confartigianato Pescara, Fabrizio Vianale, che, tra le altre cose, ha osservato: “il prolungamento per altri sessanta giorni dell’ordinanza Cenerentola, in piena estate, è un colpo durissimo all’economia della città. In fondo era stato chiesto, per le serate di venerdì e sabato, solo un allungamento dell’orario di novanta minuti, esclusivamente per i mesi estivi”. (Qui il link)

“Ancora una volta diciamo che non è così – scrive il primo cittadino – e ricordiamo che le ordinanze del Comune sono finalizzate ad andare incontro alle richieste di tutti, tant’è che l’attività dei locali a una certa ora può proseguire, non all’aperto ma al chiuso, cioè all’interno dei locali stessi. Sono misure che si stanno rivelando efficaci e per questo motivo proseguiamo sulla stessa strada”.

“Non si possono e non si devono dimenticare le sentenze che si sono succedute a Pescara – sottolinea Masci -, a partire da quella che ha imposto al Comune di risarcire di 450mila euro i cittadini della zona centrale che contestano i rumori, per passare ai provvedimenti del Tar che hanno validato l’operato del Comune e finire con i procedimenti penali aperti su queste vicende. Ricordo anche che le ordinanze scaturiscono dalle misurazioni dei rumori effettuate dall’Arpa Abruzzo e dalle indicazioni di un comitato tecnico, finalizzate a contenere i rumori stessi. Vanno contemperati gli interessi di tutti, e cioè dei gestori dei locali e dei residenti, ed è quello che stiamo facendo con dei provvedimenti che risultano inevitabili”.

“Da questo punto di vista – aggiunge – le associazioni di categoria dovrebbero impegnarsi a cercare un punto di incontro per tutelare davvero la categoria anziché sollevare polemiche continue su questioni che non possono essere affrontate diversamente. Basterebbe fare un approfondimento per capire cosa accade in altre città che si trovano nelle stesse condizioni di Pescara, anche a livello di contenziosi, per rendersi conto che le modalità di intervento sono identiche, anzi qui le misure adottate sono state meno penalizzanti che altrove”.

“Il Comune è sempre aperto a confrontarsi con tutti, soprattutto con chi ha argomenti nuovi e proposte per risolvere le questioni e non per strumentalizzarle peraltro creando aspettative che non possono essere esaudite, nonostante lo vorremmo. Ma, lo dico di nuovo, dobbiamo fare i conti con gli esposti, le sentenze e i procedimenti penali aperti sull’argomento”, conclude Masci.

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