Ordinanza Bandecchi per l’inceneritore che ‘sbuffa’ «un errore», Comune paga le spese
Il Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria ha condannato il Comune di Terni alla refusione delle spese di giudizio (1.500 euro oltre oneri di legge) in favore della società Bioter, titolare di inceneritore a Maratta, che aveva presentato ricorso per l’annullamento dell’ordinanza urgente emanata dal sindaco Bandecchi a inizio 2024, con la quale si intimava lo stop al riavvio dell’impianto. Attività, questa, che non era prevista, essendo peraltro aperto un iter presso l’ente Regionale.
Ordinanza Bandecchi Il provvedimento del primo cittadino si basava su segnalazioni di cittadini inoltrate con ducumentazione fotografica. Contestata la carenza di istruttoria e l’errore di fatto e diritto nell’adozione dell’ordinanza, soprattutto per il carattere d’urgenza. La ricorrente aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza, la stessa che proprio l’amministrazione aveva comunque poi successivamente revocato, quindi che non può produrre alcun effetto. Alla base delle emissioni, a quanto pare di solo vapore acqueo, un esercizio di manutenzione del quale le autorità erano state lergamente informate in precedenza. Il Tar, dunque, pur riconoscendo violazione di legge e difetto di istruttoria, ha per dichiarato il ricorso improcedibile.
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