Ordinanza antismog, il dietrofront sugli Euro 5 del decreto Infrastrutture non vale per la Liguria
Genova. Niente da fare: per la Liguria e Genova la scadenza per la prossima fase del piano della qualità dell’aria scatterà il 1 ottobre 2025 e a partire da quella data i divieti entrati recentemente in vigore con l’ordinanza antismog che vieta la circolazione in centro città dei veicoli diesel Euro 4 saranno applicati anche ai diesel Euro 5.
Ieri un emendamento della Lega aveva inserito nel decreto Infrastrutture una norma che rinvia lo stop ai diesel Euro 5 al primo ottobre 2026. Una battaglia contro il blocco dei mezzi inquinanti voluta dallo stesso ministro Matteo Salvini e che però, è stato chiarito dagli uffici regionali, è applicata solo alle regioni del Nord (Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto) che ancora non si erano adeguate alla normativa europea in materia di limitazione delle emissioni inquinanti da traffico privato.
In linea teorica era parso inizialmente che la Regione Liguria, che a gennaio ha approvato il piano per la qualità dell’aria con un cronoprogramma preciso della varie scadenze, potesse recepire e applicare la norma. Ma non è cosi.
L’applicazione dei divieti per gli Euro 4 scattata il 1° luglio era già stata oggetto di un rinvio di un anno. Le nuove scadenze sono state trasmesse al Comune di Genova per evitare una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea in tema di azioni per la mitigazione dell’inquinamento.
“Noi ovviamente seguiremo tutte le leggi nazionali, il nostro compito è quello – aveva detto stamani presidente Marco Bucci a margine di un convegno al Palazzo della Borsa -. Se le leggi nazionali dicono una cosa, il presidente della Regione come il sindaco deve ottemperare. Non possiamo distorcere o allontanarci dalle leggi nazionali”. Era stato cauto sull’applicazione della norma alla Liguria? “Questo non lo so, vedremo nei prossimi giorni come applicarla, perché se vale per l’Italia vale anche per la Liguria. Io sono molto lineare, non andremo mai a fare cose illegali”.
Il prossimo 18 luglio è in programma un incontro tra il Comune e la Regione. L’amministrazione comunale, in particolare l’assessore alla Mobilità Emilio Robotti, ha già spiegato che in quel frangente proverà comunque a chiedere una rimodulazione dei divieti già scattati e a questo punto un chiarimento sulla prossima fase.
Una proroga di un ulteriore anno per i veicoli Euro 5 avrebbe consentito agli enti locali di sfruttare al massimo la partita degli incentivi per i mezzi green. Per chi si troverà costretto a rottamare il proprio veicolo – o volesse comunque portarsi avanti in vista delle misure sempre più stringenti – esiste ancora la possibilità di ottenere incentivi per la sostituzione dei mezzi inquinanti o per l’acquisto di e-bike.
In un’intervista a Genova24 Robotti aveva assicurato che scadono nel 2026 e c’è ancora capienza. Al momento, però, il bando riguarda solo auto e moto colpiti dall’ordinanza del 2023 (auto e furgoni Euro 0-1 benzina ed Euro 0-1-2-3 diesel, ciclomotori Euro 0 a quattro tempi ed Euro 0-1 a due tempi) e non è stato ancora esteso agli Euro 4 né tantomeno agli Euro 5. La proroga potrebbe portare a un aggiustamento in tal senso.
Nel frattempo ricordiamo che l’ordinanza antismog scattata il 1 luglio per gli Euro 4 è in vigore ma – ha chiarito il Comune – non verranno elevate sanzioni a chi contravverrà fino a quando non sarà pronta la segnaletica stradale in prossimità dei varchi. Il tema dei controlli, peraltro, resta un’incognita visto che in passato, per quanto riguarda l’ordinanza sui mezzi Euro 3, a Genova sono state pochissime le vetture fermate e sanzionate specificamente per avere circolato nonostante i divieti.