Operazioni più veloci per i suoi pazienti a Torrette: indagato il primario Iacoangeli
ANCONA Prestazioni non autorizzate fuori dall’ospedale e favoritismi per portare in sala operatoria pazienti “privati” prima di quelli inseriti nelle liste d’attesa pubbliche. Parte da questo scenario l’inchiesta che martedì ha portato i carabinieri del Nas a setacciare il reparto della Clinica di Neurochirurgia dell’ospedale di Torrette, coordinata dal professor Maurizio Iacoangeli.
Il medico, originario di Roma ma da più di dieci anni a Torrette, risulta essere indagato per truffa ai danni dello Stato. Un’ipotesi di reato, ancora tutta da vagliare, riferibile alle presunte prestazioni avvenute extra moena, e cioè fuori dall’ospedale di via Conca e senza l’autorizzazione concessa dalla direzione sanitaria. Il medico avrebbe dunque visitato in studi privati, alcuni anche fuori regione. Per i pm Irene Bilotta e Valentina Bavai, il primario non avrebbe dunque rispettato il rapporto di esclusiva con Torrette. Un rapporto che, annualmente, varrebbe circa 40mila euro. Durante la perquisizione, i carabinieri hanno requisito e posto sotto sequestro cartelle cliniche, documenti e dispositivi elettronici, tra cui il telefono del medico indagato, docente e direttore della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia. Ieri mattina presentato come ogni giorno al lavoro. Lo ha passato, per gran parte, in sala operatoria.
L’accusa
Sempre secondo i riscontri accusatori, ci sarebbero stati dei favoritismi verso alcuni pazienti che necessitavano di essere operati. In particolare, i pm hanno il sospetto che siano stati arginati i dettami che regolano le liste d’attesa. L’ipotesi che ha portato i Nas a sequestrare le cartelle cliniche è che i pazienti del professore arrivati a Torrette dagli studi privati abbiano avuto la precedenza sugli altri, chissà in attesa da quanto. In ballo ci sarebbero state delicate operazioni chirurgiche sui cui adesso dovrà fare chiarezza la procura che, in particolare, si è soffermata sulle attività portate avanti nel 2024.
Gli step
Tutto quello che è stato sequestrato dovrà essere analizzato, così come verranno sentiti i pazienti “esterni” che hanno usufruito degli apporti sanitari di Torrette. I Nas sarebbero andati anche in direzione medica. Ma l’indagine è agli albori e non è escluso che possa aggravarsi lo scenario delle accuse, nonché che possa allargarsi il giro degli indagati. Non è escluso che, in un eventuale ipotesi di danno erariale, possa essere tirata in ballo anche la Corte dei Conti. Il direttore generale di Torrette, Armando Gozzini, ha «dato comunque il mandato alla direzione sanitaria di avviare tutte le attenzioni possibili, su ogni argomento riguardanti le aree in cui ci sono state sequestrate le cartelle».