Omicidio Vangeli, mamma Elsa: “Francesco meritava un funerale”
Ennesimo appello di Elsa Tavella la madre di Francesco Vangeli, vittima di omicidio, all’inaugurazione della Sala Conferenze del Talent Hub del Vibo Center.
«Francesco aveva diritto a un funerale. Ma soprattutto, meritava di vivere».
Con queste parole piene di dolore e dignità, pronunciate dalla madre Elsa Tavella, si è aperta la cerimonia di intitolazione della Sala Conferenze del Talent Hub del Vibo Center a Francesco Vangeli. Giusto tributo a una giovane vittima innocente di mafia. L’iniziativa, fortemente voluta e promossa dall’Associazione Valentia in collaborazione con la direzione del Vibo Center, ha rappresentato un gesto concreto di impegno civile e vicinanza alle vittime. Presenti alla cerimonia la famiglia Vangeli – la madre Elsa, il padre Valerio, il fratello Federico e la sorella Mariangela – insieme ai sindaci di Vibo Enzo Romeo, di Mileto Salvatore Fortunato Giordano, di Filandari Rita Fuduli e di Jonadi Fabio Signoretta.
Hanno partecipato anche il presidente della Commissione regionale Antindrangheta Pietro Molinaro, il referente regionale di Libera Giuseppe Borrello con numerose associazioni e cittadini. A moderare l’incontro è stato il giornalista Pietro Comito, mentre il Sottosegretario all’Interno Wanda Ferro ha inviato un videomessaggio di sostegno alla famiglia e all’iniziativa.
LA MADRE ELSA, AL VIBO CENTER MOMENTI DI MEMORIA NEL SEGNO DI FRANCESCO VANGELI
Il direttore del Vibo Center Simone Schiariti ha sottolineato il ruolo del Talent Hub come spazio di riferimento per eventi dedicati alla memoria. E anche alla legalità e alla crescita sociale. Commovente l’intervento di Anthony Lo Bianco, presidente di Associazione Valentia: «Abbiamo deciso di intitolare questa sala a Francesco con il cuore in mano. Questo spazio viene vissuto da ragazzi e ragazze, e da oggi porterà il suo nome, ricordandoci che non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Da qui dobbiamo partire per creare momenti di memoria e trasformarli in impegno concreto per un futuro libero dalle mafie».
Il momento è giunto in una fase delicata per la famiglia Vangeli, segnata dalla decisione della Corte di Cassazione di disporre un nuovo processo d’appello. Eppure la comunità ha scelto di unirsi attorno al ricordo di Francesco, con la convinzione che la memoria delle vittime innocenti debba continuare a vivere . A ribadirlo il fratello Federico: «Le vittime innocenti di mafia non muoiono: rimane vivo il loro ricordo, e spetta a noi mantenerlo acceso».
LA SALA “FRANCESCO VANGELI” LUOGO VIVA CHE ABBRACCIA LA MEMORIA E RILANCIA IL FUTURO
Da oggi quel ricordo ha una casa, un nome e una voce: la Sala Francesco Vangeli, luogo vivo che abbraccia la memoria e rilancia il futuro. Non è solo un luogo fisico, ma un simbolo che racconta ciò che non può essere dimenticato, ciò che ha bisogno di essere tramandato. In ogni parola pronunciata, in ogni gesto condiviso, c’è il desiderio di riscatto e di giustizia. E se è vero che Francesco non ha avuto un funerale, è altrettanto vero che ha generato una comunità capace di trasformare il dolore in impegno. Da qui si riparte: per costruire un domani che non dimentica, per dare peso e luce al nome di chi, come lui, merita di essere ricordato non per la sua fine, ma per il valore che continua a ispirare.
Source link