Omicidio Pierina, nessun DNA di Louis Dassilva sulla scena del crimine
Oggi, presso il Tribunale di Rimini, si è svolta una nuova udienza per l’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa nel 2023, con al centro tre perizie tecniche cruciali per il caso. Il dibattito si è concentrato principalmente sull’analisi del materiale biologico, della telecamera Cam3, e dei dispositivi elettronici sequestrati al principale indagato, Louis Dassilva, tuttora in carcere dall’estate scorsa.
Il primo elemento di rilievo emerso in aula è stato l’assenza di tracce del DNA di Dassilva sulla scena del crimine. Ad anticipare questa notizia è stato il perito del Gip, Emiliano Giardina, che ha confermato ai giornalisti presenti la mancata estrapolazione di un profilo genetico riconducibile all’indagato. Lo rende noto l’agenzia DIRE. Si tratta di un primo punto favorevole alla difesa, che si spera possa influire sul proseguimento delle indagini.
Oltre alla perizia sul materiale biologico, uno degli argomenti di maggiore discussione è stato quello relativo alla famosa “Cam3”, la telecamera di sorveglianza situata nella farmacia vicina al residence di via del Ciclamino, dove il corpo della vittima è stato rinvenuto. Le riprese della camminata di un uomo, ripreso poche ore prima del ritrovamento del corpo, sono state al centro delle attenzioni. I consulenti del Gip, infatti, hanno escluso che la sagoma ripresa dalla telecamera possa essere quella di Louis Dassilva. Secondo i periti, l’altezza della figura ripresa sarebbe inferiore a quella del senegalese, il che alimenta il dubbio che l’uomo nel video non sia l’indagato. La difesa, rappresentata dall’avvocato Roberta Bruzzone, ha richiesto la chiusura del capitolo “Cam3”, sostenendo che l’uomo filmato non fosse Dassilva, ma la procura e le parti offese hanno ribadito la necessità di ulteriori approfondimenti per fare chiarezza.
Un ulteriore fronte di discussione riguarda l’analisi dei dispositivi elettronici sequestrati all’indagato, tra cui il suo cellulare, per cercare di ricostruire gli spostamenti di Dassilva la sera dell’omicidio. Le perizie, che saranno esaminate nelle prossime settimane, potrebbero fornire informazioni decisive sulla sua posizione geografica e sulle sue comunicazioni, permettendo agli inquirenti di tracciare un possibile legame tra l’indagato e il crimine.
Louis Dassilva, presente in aula durante l’udienza, ha seguito l’intero dibattimento con calma e attenzione. I suoi avvocati, Riario Fabbri e Andrea Guidi, hanno sottolineato che l’indagato appare “concentrato ma tranquillo” nonostante l’intensificarsi del processo. L’attenzione della difesa si concentra ora sulla possibilità di ottenere una richiesta di scarcerazione, che potrebbe essere presentata a breve, a seguito degli sviluppi delle perizie.
Infine, un altro sviluppo significativo riguarda Manuela Bianchi, che recentemente è diventata indagata per favoreggiamento. Il PM Daniele Paci ha chiesto che venga risentita in sede di incidente probatorio, in relazione alle sue ultime dichiarazioni, che potrebbero gettare nuova luce sulla dinamica dei fatti.
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