Omicidio nel Barese, tensioni familiari sfociano in fucilate mortali
Omicidio nel Barese, tensioni familiari sfociano in fucilate mortali al torace. Le conferme nell’autopsia.
CORATO (BARI) – La tragedia che ha colpito Corato il 16 dicembre scorso trova nuove e tragiche conferme nell’autopsia eseguita dal professor Antonio De Donno, dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari. Nicola Manzi, 50 anni, è stato ucciso da fucilate al torace, che non gli hanno lasciato scampo. Il suo omicidio, seguito dal ferimento del fratello Michele, ha scosso la comunità barese, mentre le indagini si intensificano per chiarire i contorni di un delitto che ha coinvolto anche i familiari della vittima.
FUNERALI IN FORMA PRIVATA, VIETATI QUELLI PUBBLICI
Il dolore dei familiari e dei cari di Nicola Manzi si è consumato questa mattina durante i funerali, che si sono svolti in forma privata, come disposto dalle autorità. Il questore di Bari, Massimo Gambino, ha vietato i funerali pubblici per evitare possibili tensioni e garantire la sicurezza pubblica, imponendo che il trasporto del feretro avvenisse direttamente tra il Policlinico di Bari e il cimitero di Corato.
OMICIDIO NEL BARESE, TENSIONI FAMILIARI SFOCIANO IN FUCILATE MORTALI AL TORACE
Dietro la morte di Nicola Manzi e il ferimento del fratello Michele c’è una dinamica familiare complessa e inquietante. Gli arresti di tre familiari, Nicola, Savino e Gabriele Pilato, hanno portato alla luce un quadro drammatico. I tre sono accusati di omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e tentato omicidio. L’omicidio sembra essere scaturito da una serie di contrasti interni alla famiglia, alimentati da tensioni che si erano manifestate nel corso del tempo.
A complicare ulteriormente la vicenda, il coinvolgimento della moglie di Nicola Manzi, Marianna Balducci, ai domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico. La donna, accusata di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco, avrebbe preso parte attiva nella vicenda, inseguendo gli indagati e facendo fuoco contro di loro con la pistola del marito. Durante l’interrogatorio, Marianna Balducci ha riferito di una lunga serie di contrasti familiari tra il marito e i Pilato, che potrebbero essere stati alla base del violento epilogo.
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