Omicidio di Foligno: «Mi ha chiesto sesso offrendomi soldi»

Era lo scorso 7 novembre quando nel parcheggio di via La Louvere, in località La Paciana a Foligno, Salvatore Postiglione è stato ammazzato con 53 coltellate. Un delitto documentato dalle videocamere di sorveglianza della zona. Dopo mesi di indagini da un lato e di detenzione dall’altro, il giovane parla e offre un movente al delitto: una ossessione, che aveva in qualche modo anticipato, ma che ora dichiara essere di natura sessuale, da parte del 56enne Salvatore Postiglione nei confronti del suo giovane collaboratore con il quale aveva lavorato a lungo fianco a fianco. Aveva già raccontato di essersi sentito vessato e senza alternative, come aveva detto di essersi pentito.

«Mi ha chiesto quanto volessi per fare sesso con lui». Ad anticipare la notizia è la giornalista Francesca Marruco per il Corriere dell’Umbria che rivela i contenuti dell’interrogatorio in carcere avvenuto alla presenza dei suoi legali Ilario Taddei e Samuele Ferocino.

I magistrati hanno messo nero su bianco le sue dichiarazioni: il capomastro – stando al suo racconto – l’avrebbe intimorito anche mostrandogli una pistola una volta che gli aprì le porte di casa. «Se non lo ammazzavo io mi avrebbe ammazzato lui», avrebbe detto ancora. Deve rispondere della pesantissima accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Il giovane infatti avrebbe potuto maturare da tempo di ammazzare il suo capomastro. Avrebbe anche confessato a una sua amica che teneva un segreto collegato a quell’uomo.

Quella mattina impugna il coltello e va al solito appuntamento di lavoro, ma, con ogni probabilità, con l’intento di porre fine, nella maniera più drammatica, a quel pensiero che lo soffocava. Cinquantatré coltellate, poi la fuga in monopattino, anche questa documentata dalle telecamere. Ora gli inquirenti sono a lavoro per trovare elementi a sostegno della tesi del reo confesso.