Veneto

Omicidio Chiara Poggi, svolta clamorosa: indagato amico del fratello

Omicidio Chiara Poggi: il caso clamorosamente si riapre dopo nuove indagini e “nuove” tracce di DNA.
Dopo quasi due decenni di processi, indagini e tentativi di revisione, arriva una nuova e inaspettata svolta nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, la giovane trovata senza vita nella sua casa di Garlasco nell’agosto 2007. La Procura di Pavia ha infatti riaperto le indagini, iscrivendo nel registro degli indagati il nome di Andrea Sempio, già coinvolto in passato come possibile colpevole alternativo. L’uomo, che all’epoca dei fatti aveva 19 anni e godeva di una certa confidenza con la famiglia Poggi, è stato nuovamente accusato di omicidio in concorso, a seguito di nuovi accertamenti scientifici. La riapertura del caso, avvenuta dopo una consulenza degli esperti incaricati dalla difesa di Alberto Stasi, ha portato alla scoperta di tracce di DNA riconducibili proprio a Sempio.

Alberto Stasi, che era stato condannato in via definitiva a sedici anni di carcere per l’omicidio della fidanzata, ha da sempre sostenuto la propria innocenza, chiedendo ripetutamente la revisione del processo. I tentativi di riapertura delle indagini, tuttavia, erano stati fino ad oggi respinti, anche dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che aveva bocciato l’istanza di annullamento della sentenza. Ora, però, grazie a un’approfondita consulenza tecnica, la difesa di Stasi sembra aver trovato un nuovo percorso investigativo. La Procura di Pavia ha infatti deciso di riesaminare le prove, a partire dalle tracce di DNA scoperte sotto le unghie di Chiara Poggi, che potrebbero ora fornire indizi cruciali per rivedere l’intera ricostruzione dell’accaduto.

Andrea Sempio era stato già coinvolto nelle indagini in passato, ma nel 2017 la sua posizione era stata archiviata, nonostante alcune tracce di DNA maschile fossero state trovate sui resti biologici di Chiara. In quella circostanza, le indagini non avevano permesso di identificare con certezza l’autore di quelle tracce, poiché il materiale genetico era troppo degradato per un confronto adeguato. Oggi, però, grazie ai progressi della genetica forense, le analisi sono state ripetute e hanno dato risultati diversi. Le nuove evidenze, infatti, hanno portato a Sempio, il cui DNA sarebbe stato ritrovato sotto le unghie della vittima, luogo cruciale che potrebbe fare luce su un nuovo scenario investigativo.

Gli inquirenti hanno, pertanto, deciso di riaprire il caso, affidando ulteriori verifiche ai carabinieri di Milano, che hanno eseguito un nuovo “match” del DNA. La Procura, guidata da Fabio Napoleone, ha avviato una serie di accertamenti scientifici per stabilire se le tracce rinvenute siano davvero riconducibili a Sempio, che nel frattempo è stato formalmente indagato per omicidio. Nei giorni scorsi, infatti, l’uomo ha ricevuto una informazione di garanzia e, sebbene si sia rifiutato di sottoporsi al test del DNA, il gip ha disposto che venga effettuato forzosamente giovedì prossimo.

L’eventuale esito positivo di questi nuovi esami potrebbe modificare radicalmente la traiettoria del caso, che già ha visto ben cinque gradi di giudizio. Se dovessero emergere ulteriori elementi che confermino la presenza di Sempio sulla scena del crimine, la sua posizione potrebbe diventare centrale nell’indagine. In ogni caso, gli investigatori dovranno ricostruire tutto il materiale raccolto nei vari processi, dalle intercettazioni alle testimonianze, per verificare eventuali incongruenze o nuove piste.

L’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, ha dichiarato che il suo assistito è “distrutto” da questa nuova accusa, sottolineando che Sempio continua a proclamare la sua innocenza. L’uomo avrebbe chiesto anche delle ferie dal lavoro per affrontare il delicato momento, segno di un forte stato di pressione. D’altra parte, i legali di Alberto Stasi, tra cui l’avvocato Giada Bocellari, hanno espresso soddisfazione per la riapertura delle indagini, augurandosi che possa finalmente emergere la verità.

Nel corso degli anni, il caso di Chiara Poggi ha diviso l’opinione pubblica, suscitando intensi dibattiti tra chi sostiene l’innocenza di Stasi e chi lo ritiene colpevole. La nuova riapertura delle indagini, dopo anni di stasi, potrebbe dunque rappresentare una nuova occasione per fare chiarezza su uno degli omicidi più discussi degli ultimi decenni in Italia.


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