Emilia Romagna

Omicidio Bader Essefi, la fidanzata 15enne conferma tutto


“L’ho visto picchiato e inseguito”. Sono parole pesanti quelle pronunciate dalla 15enne fidanzata di Bader Eddine Essefi, il giovane cuoco tunisino morto la sera del 25 aprile alla Barca. A pronunciarle è stata la ragazza stessa durante l’incidente probatorio richiesto dalla Procura per cristallizzare la sua testimonianza, considerata centrale nell’inchiesta sull’omicidio del 19enne.

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L’udienza, che si è svolta davanti al gip del Tribunale di Bologna, Domenico Truppa, si è chiusa giovedì 20 giugno. In aula erano presenti anche i due uomini accusati di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi: il 31enne tunisino Badreddine Krimi e il 29enne Charlie Sarcinelli, cognato del primo. Entrambi sono in carcere dal 16 maggio.

La giovane testimone, minore e vulnerabile, ha deposto protetta da un paravento, come già nella prima udienza del 10 giugno. In quell’occasione il procedimento era stato rinviato perché le difese avevano contestato l’accesso incompleto ad alcuni verbali delle sommarie informazioni raccolte dalla Procura. Una volta risolta la questione, la 15enne ha ripreso a raccontare quella tragica sera.

Secondo la sua versione dei fatti, già ritenuta coerente dagli inquirenti, i due indagati avrebbero prima colpito il ragazzo e poi inseguito, finché Bader non è stato ritrovato a terra, esanime, in via Colombi. Nessuna telecamera avrebbe ripreso questa seconda fase dell’aggressione, rendendo la testimonianza della ragazza ancora più cruciale per l’impianto accusatorio.

“È stato tutto coerente, non ci sono stati colpi di scena e non ci sono state ragioni di animosità”, ha dichiarato l’avvocato Andrea Ronchi, che assiste la giovane.

La Procura, nella persona del pm Andrea De Feis, ha puntato sull’incidente probatorio proprio per tutelare la ragazza: vista la giovane età, e il possibile rischio di minacce o ritorsioni, si è scelto di cristallizzare la sua deposizione, rendendola utilizzabile anche in fase di giudizio.

Ancora giallo sul movente dell’aggressione a Bader

La vicenda, già drammatica, si è arricchita di ulteriori elementi: durante l’ultima udienza è emerso che la fidanzata di Sarcinelli ha presentato denuncia per ingiuria contro la 15enne, fatto che testimonia un clima pesante intorno alla testimone chiave.

Secondo Roberto d’Errico, legale di Sarcinelli, “l’incidente probatorio ha solo confermato quanto già noto: non ci sono novità rilevanti rispetto alla ricostruzione originaria. Attendiamo ora il percorso investigativo e, soprattutto, le motivazioni del Tribunale della Libertà, che saranno fondamentali per valutare eventuali esigenze cautelari”.

Un delitto ancora senza un movente chiaro

L’aggressione che ha portato alla morte di Bader Essefi, giovane cuoco di origini tunisine ben integrato a Bologna, rimane avvolta in un alone di mistero, soprattutto per quanto riguarda le cause scatenanti. Quel che sembra certo, secondo l’accusa, è la dinamica della violenza: Bader fu aggredito per strada, senza possibilità di difendersi, e la morte sarebbe sopraggiunta poco dopo, in seguito ai colpi ricevuti.

Gli inquirenti ipotizzano l’omicidio preterintenzionale aggravato da futili motivi, ma il contesto relazionale e personale fra le parti coinvolte è ancora oggetto di indagine. La testimonianza della 15enne potrebbe risultare decisiva per fare chiarezza su cosa accadde davvero e su eventuali responsabilità dirette e indirette.

La comunità della Barca, quartiere popolare di Bologna, è ancora scossa per quanto accaduto. A fine aprile si erano tenute veglie e presidi spontanei in memoria di Bader, ricordato da amici e colleghi come un ragazzo solare, appassionato di cucina e con tanti progetti per il futuro.

Cosa succede adesso

Con la conclusione dell’incidente probatorio, le prossime settimane saranno decisive per l’inchiesta. La Procura attende gli esiti delle motivazioni del Tribunale della Libertà, che potrebbero ridefinire il quadro cautelare. Intanto, Krimi e Sarcinelli restano in carcere in attesa degli sviluppi.

L’attenzione resta alta, anche da parte dei legali e degli osservatori. L’obiettivo dell’accusa è chiaro: costruire un impianto solido basato su elementi certi, e la testimonianza della fidanzata minorenne di Bader potrebbe rappresentare un punto di svolta nel cammino verso la verità giudiziaria.

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