Omicidio Attanasio: appello per una Commissione d’inchiesta parlamentare
Una lettera-appello sta raggiungendo in queste ore tutti i gruppi parlamentari della Camera e del Senato con una richiesta ufficiale: istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta sull’omicidio di Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo, avvenuto il 22 febbraio 2021 a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. L’appello è promosso da quattro associazioni, fra cui l’“Associazione Amici di Luca Attanasio” e l’“Associazione Vittorio Iacovacci”.
“Ad oltre quattro anni dall’omicidio dell’Ambasciatore Luca Attanasio, del Carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista del PAM (Programma Alimentare Mondiale) Mustapha Milambo – si legge nel testo – nessuna verità è stata ancora accertata sui mandanti e sul movente della carneficina”. “La sentenza di non luogo a procedere per difetto di giurisdizione del Gup di Roma nel febbraio 2024 ha impedito che il processo si potesse celebrare al fine di individuare il coinvolgimento degli imputati, funzionari ONU, indagati per omicidio colposo a seguito di una serie di conclamate gravi omissioni nella procedura di sicurezza della missione nel Nord Kivu. La medesima sentenza romana ha tuttavia confermato il potere d’iniziativa del Governo italiano nei confronti delle Nazioni Unite nella funzione di “moral suasion” finalizzata a rimuovere gli ostacoli determinati dall’apposizione dell’immunità funzionale degli imputati, iniziativa, verosimilmente, utile ad acquisire elementi di conoscenza indispensabili. Iniziativa che tuttavia, non risulta essersi concretizzata in alcun modo.”
L’appello ricorda anche le “forti perplessità” riguardo la sentenza emessa da una corte militare congolese nell’aprile 2023, contro i presunti esecutori materiali, le “innumerevoli interrogazioni parlamentari al Ministro degli Esteri, le audizioni alle commissioni deputate, le commemorazioni che puntuali da quattro anni ricordano gli uomini servitori dello Stato, hanno, nella migliore delle ipotesi, espresso vicinanza ai familiari, ricordato ed onorato i caduti, osservato minuti di rispettoso silenzio e tuttavia, con rammarico, non abbiamo registrato una sola concreta iniziativa di Governo affinché fosse fatta luce su questa terribile vicenda.”
“L’omicidio di un Ambasciatore e della sua scorta non può essere derubricato ad un fatto di cronaca nera” ma “è anche un attacco allo Stato, che non può ignorare l’episodio e che deve reagire con dignità.” Di qui la richiesta ai parlamentari di tutti gli schieramenti di “dotare il nostro Paese di una commissione d’inchiesta parlamentare, uno strumento d’indagine capace di accertare i fatti, verificare i numerosi atti, ascoltare tutti i soggetti che possano dare un significativo contributo all’accertamento della verità.”
Commenta Salvatore Attanasio, padre dell’ambasciatore, al fattoquotidiano.it: “La tragedia che ha colpito l’Italia il 22 feb del 2021 dopo quasi cinque anni è ancora lungi dall’essere chiarita. Diverse sollecitazioni fatte pervenire alle Istituzioni che dovevano agire per la ricerca della verità sono cadute nel nulla. Crediamo sia giunto il momento di agire con concretezza e determinazione, per questo speriamo che l’appello rivolto ai nostri parlamentari faccia scattare nelle loro coscienze quell’orgoglio nazionale per costituire una Commissione d’inchiesta che lavori seriamente per giungere ad una ‘verità vera’. L’omicidio di un ambasciatore, di un alto rappresentante dello Stato, è un’offesa all’Italia che non può essere ignorata da chi ha il dovere di difendere la dignità del nostro Paese sempre e comunque. Far finta che non sia successo nulla, girando il capo o, peggio, insabbiando, non rende onore ai nostri caduti. Luca e Vittorio sono eroi dei nostri tempi. L’Italia deve rendere loro gli onori dovuti con la ricerca dei mandanti e del movente”.
Alle sue parole fanno eco quelle di Dario Iacovacci, fratello del carabiniere scelto Vittorio, ucciso mentre tentava di proteggere il nostro ambasciatore: “Il processo a Roma è stata un po’ una farsa, già si sapeva che non sarebbe andato da nessuna parte” a causa – ricordiamolo – dell’immunità funzionale che protegge i funzionari Onu. “Per questo abbiamo optato per altre strade, fra cui la richiesta di una Commissione d’Inchiesta, perché gli organi parlamentari hanno poteri pari a quelli della magistratura per la ricerca della verità. Per questo, ci auguriamo che tutti vogliano scoprirla e che, come noi familiari, facciano tutto il possibile per trovarla. Facciamo appello a tutte le forze parlamentari, di tutti gli schieramenti, perché accolgano questa nostra richiesta e la sostengano concretamente”.
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