Omicidio a Santo Spirito, fermato il presunto killer: gli indizi
“A suo carico sono stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza”. Il messaggio, veicolato dai carabinieri ieri sera con la notizia del fermo del presunto assassino del 63enne Francesco Dogna, questa mattina si arricchisce di numerosi e nuovi dettagli. In primis quello del nome della persona che, secondo gli inquirenti, sarebbe responsabile dell’omicidio: Antonio Rizzi, nato a Bari il 25 marzo del 1983, con precedenti per reati contro il patrimonio e maltrattamenti in famiglia.
“Grazie all’analisi dei primi filmati acquisiti è stato possibile accertare l’orario di entrata e di uscita del presunto assassino all’interno dell’abitazione della vittima e la successiva fuga a bordo di un’autovettura parcheggiata in una traversa poco distante, dove venivano rinvenute e repertate numerose tracce ematiche – è spiegato dai carabinieri -. Con l’analisi di ulteriori sistemi di videosorveglianza posti lungo le vie di fuga e il monitoraggio del tracciato del GPS dell’autovettura è stata poi individuata la targa del veicolo in uso al Rizzi, con cui la vittima, qualche giorno addietro, aveva scambiato alcuni messaggi, come è emerso successivamente dall’analisi dei computer del Dogna”.
“In questo modo è stato possibile far luce su una conoscenza di oltre dieci anni, non nota a familiari ed amici, che intercorreva tra i due uomini che saltuariamente si incontravano anche nell’abitazione di Santo Spirito – proseguono i militari -. Così come è avvenuto la sera del 7 gennaio, quando, a causa di una lite sorta verosimilmente a seguito di incomprensioni relative all’uso di sostanze stupefacenti, l’assassino ha colpito per oltre ottanta volte il corpo della vittima”. All’esito di ininterrotte indagini, quindi, è stato possibile localizzare il presunto killer ieri sera a Bitritto: il 42enne, per gli investigatori, stava già una fuga per raggiungere il nord Italia e poi l’estero.