Società

Omar Favaro, dopo il massacro di Novi Ligure rischia un nuovo processo per violenze e maltrattamenti

Sono passati ventitré anni da quando Omar Favaro fu protagonista di uno dei delitti più drammatici d’Italia: il massacro di Novi Ligure. Insieme alla sua fidanzatina dell’epoca, Erika De Nardo, uccise con quasi cento coltellate Susy Cassini e Gianluca De Nardo, rispettivamente la madre e il fratello minore della ragazza.

Dopo avere scontato la pena, sia Omar Favaro che Erika sono tornati in libertà, ma ora lui è coinvolto in una nuova vicenda giudiziaria. La sua ex moglie, conosciuta sui social 9 anni fa e da cui ha avuto una bambina, lo ha accusato di una ventina di episodi di maltrattamenti, tutti avvenuti tra il 2019 e il 2021. Le accuse sono gravi: dalle reiterate minacce di morte, a quelle di sfregiare la faccia della donna con l’acido, fino alla violenza fisica, economica e psicologica.

L’ex moglie di Favaro ha raccontato di essere stata vessata continuamente con frasi umilianti come: «Ti sfregio con l’acido», «Fai schifo», e «Sei anoressica». Dopo la separazione, ha denunciato Omar e ha chiesto l’affidamento esclusivo della figlia. Tuttavia, secondo Favaro, la donna avrebbe «inventato tutto» solo per ottenere l’affidamento della bambina.

Le indagini hanno portato gli inquirenti a chiedere per lui la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle vittime, ma sia il gip che il tribunale del Riesame l’hanno negata. Secondo i giudici non ci sono pericoli: l’ex moglie si è trasferita altrove con la piccola, i fatti contestati sono distanti nel tempo e lui ha già espiato la pena per il massacro di Novi Ligure. «Emerge qui una pena “naturale” che dura e persiste nel tempo oltre e al di là di quella strettamente giuridica ormai espiata. Pena naturale che si manifesta sotto svariate forme», scrivono i giudici, «rispetto alla moglie che considera Favaro irrimediabilmente perduto, manifestando un forte interesse nell’escludere l’uomo dalla vita della figlia evitando così problematici confronti con il mondo esterno» e anche con la bambina, rispetto alla quale «si pone la problematica questione della rilevazione del trascorso del padre».

Omar Favaro respinge le accuse e non è ancora stato interrogato. La procura di Ivrea ha chiuso le indagini e gli contesta i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale: potrebbe richiedere il rinvio a giudizio, aprendo per lui la strada a un nuovo processo.


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