Oltre il 50% dei nonni prepara la merenda per i nipoti: lo spuntino pomeridiano è il pasto più condiviso. Un rituale quotidiano che vale tre ore al giorno e trasmette valori tra generazioni
L’indagine commissionata da Unione Italiana Food ad AstraRicerche svela un dato sorprendente: lo spuntino pomeridiano rappresenta il momento conviviale più condiviso tra nonni e nipoti italiani, superando persino pranzo, cena e colazione.
La ricerca “Nonni e nipoti a merenda”, realizzata su mille interviste a nonni di bambini tra 4 e 14 anni, fotografa una realtà in cui oltre il 52% degli intervistati prepara principalmente la merenda per i propri nipoti, mentre il 41% la consuma abitualmente insieme a loro. I numeri confermano la presenza costante dei nonni nella quotidianità familiare: il 31,5% trascorre oltre tre ore al giorno con i nipoti, il 23% dedica loro una o due ore quotidiane.
Un rituale tra giochi, dialogo e presenza attiva
Le attività condivise tra nonni e nipoti vanno ben oltre la semplice custodia. Il 63% degli intervistati dichiara di giocare insieme ai bambini, quasi la metà (49%) li accompagna al parco o in attività all’aria aperta, mentre il 36% fornisce supporto nei compiti scolastici e il 29% li segue nelle attività extrascolastiche.
La merenda si inserisce in questo contesto come momento privilegiato di ascolto e dialogo secondo il 47% dei nonni, diventando occasione per rafforzare il legame affettivo (60% delle risposte). L’importanza di questo rituale cresce con l’età dei bambini, trasformandosi progressivamente in uno spazio di condivisione familiare sempre più significativo.
Dalle preferenze alimentari all’educazione nutrizionale
L’aspetto nutrizionale non viene trascurato: il 50% dei nonni presta attenzione alla preparazione di una merenda equilibrata, mentre il 30% la considera fondamentale per ricaricare le energie pomeridiane.
Le scelte alimentari riflettono una certa versatilità: succhi di frutta e spremute (53%), frutta fresca (45%) e yogurt (40%) guidano le preferenze dei bambini, seguiti da dolci fatti in casa (36%), merendine (30%) e biscotti (30%).
Le preferenze dei nonni si orientano maggiormente verso frutta fresca (45%), yogurt (31,5%) e spremute (24,5%). Emergono differenze generazionali anche nella scelta delle merendine: i bambini preferiscono quelle farcite (41%) e a base di pan di spagna (28%), mentre i nonni optano per prodotti senza farcitura (31%) o a base di pasta sfoglia (27,5%).
Il passaggio dal pane e olio alla varietà contemporanea
La memoria dei nonni restituisce un’immagine diversa della merenda della loro infanzia: dominava il salato con pane e olio (35%), pane e pomodoro (29%) e preparazioni casalinghe (30%). Il consumo avveniva prevalentemente in casa con i genitori (70%), mentre il 29% ricorda di aver fatto merenda dai propri nonni.
La percezione del cambiamento è netta: il 39% degli intervistati sottolinea la maggiore varietà e disponibilità di prodotti attuali, il 31% ricorda che in passato non sempre si faceva merenda, e il 19% evidenzia l’arrivo delle merendine confezionate come elemento di innovazione. Nella scelta quotidiana prevale la condivisione: il 52% dei nonni decide insieme ai nipoti, mentre la restante parte si divide equamente tra autonomia dei bambini (18%), indicazioni dei genitori (17%) e scelta autonoma del nonno (13%).
La quasi totalità degli intervistati (96%) riconosce nella merenda un’opportunità per trasmettere valori educativi, buone abitudini alimentari e principi come rispetto e condivisione, confermando questo momento come strumento di crescita che intreccia dimensioni affettive (54%), educative (51%) e alimentari (42%).
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