Lazio

oltre 3.000 famiglie senza condizioni certe per il loro futuro abitativo

«Dai dati rilevati ed elaborati dal Sunia di Roma, ci sono circa 3.800 immobili residenziali su Roma di proprietà dell’Inps. Di questi quasi 500 risulterebbero vuoti; del restante circa il 50% risultano “locati” e il 50% risultano “occupati”». Lo dichiara in una nota Emiliano Guarneri, Segretario Generale del Sunia di Roma.

«L’Inps, – prosegue la nota – per effetto di una normativa legata al processo di cartolarizzazione tramite SCIP (processo esaurito nel 2018) non può rinnovare i contratti di locazione, pertanto gli inquilini degli immobili definiti “locati” detengono l’immobile con un titolo però scaduto o in scadenza.

Sempre per effetto di leggi varate come sostegno al processo di cartolarizzazione, gli occupanti degli immobili occupati abusivamente possono essere sanati solo se acquistano l’immobile, ma tra oneri di sanatoria (calcolata ai valori locativi di mercato) e costo di acquisto dell’immobile, l’operazione diventa antieconomica ed insostenibile pressoché per chiunque.

Nel frattempo, nei confronti degli occupanti, l’Istituto procede sia con le azioni legali che con le esecuzioni degli sfratti (per i morosi) e degli sgomberi (per gli occupanti abusivi). Così un ente pubblico genera emergenza abitativa e un danno economico a sé stesso, essendo impossibilitato al rinnovo dei contratti scaduti e avendo scelto di applicare condizioni di vendita (per adempiere ad un obiettivo sempre fissato per legge) ben peggiori delle condizioni del mercato immobiliare privato.

L’attuale dirigenza dell’Inps sembra non aver risposto con l’interesse che ci si auspicava al bando per gli acquisti degli immobili occupati emesso dal Comune di Roma, che avrebbe consentito benefici per tutti: all’ente di privarsi in soluzione unica di cespiti “problematici” per la loro gestione amministrativa, agli inquilini di vedere risolta la loro problematica abitativa e al Comune di Roma di ricostituire un patrimonio immobiliare ad uso sociale.

Con questo indirizzo, intrapreso dalla direzione centrale Patrimonio ed Investimenti, confermato dal tentativo di sfratto praticato la mattina del 28 aprile nel III municipio e rinviato solo grazie all’intervento del Municipio stesso e dell’Agenzia Sociale municipale, sale la preoccupazione delle oltre 3.000 famiglie residenti negli immobili dell’Inps per il loro futuro abitativo, in una città come Roma, in cui i numeri dell’emergenza sono esplosivi e a cui è pressoché impossibile dare risposte immediate.

Riteniamo a questo punto necessario che le forze politiche parlamentari, quantomeno quelle di opposizione, riportino al centro del dibattitto sulle politiche abitative la necessità di nuove condizioni normative in cui possa essere effettuata una gestione di un importante patrimonio immobiliare pubblico tesa principalmente alla salvaguardia del diritto all’abitare di migliaia di famiglie».

Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.

Scrivi un commento


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »