Olanda, i liberali progressisti di Rob Jetten sorpassano Wilders
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Le elezioni legislative anticipate nei Paesi Bassi avrebbero prodotto un risultato sorprendente anche se ancora incerto. Secondo i primi exit poll diffusi dai principali media nazionali, il partito liberal-progressista D66, guidato da Rob Jetten, è in vantaggio con 27 seggi nella camera bassa da 150 deputati.
In seconda posizione si colloca l’estrema destra del Partito per la Libertà (PVV) di Geert Wilders, stimata a 25 seggi. “Gli elettori si sono espressi. Speravamo in un esito diverso. Siamo più determinati che mai e restiamo il secondo, e forse persino il primo partito nei Paesi Bassi“, scrive su X il Wilders. “Essere all’opposizione è molto più divertente“, ha aggiunto ai giornalisti in Parlamento, cercando di minimizzare l’esito del voto.Al terzo posto figura il partito conservatore liberale VVD, con circa 23 seggi, mentre la coalizione tra socialdemocratici e Verdi, GroenLinks–PvdA, guidata da Frans Timmermans, ottiene circa 20 seggi, meno del previsto. “Sono molto deluso dai nostri risultati e me ne assumo la piena responsabilità – ha dichiarato l’ex vicepresidente della Commissione Europea – Mi avete dato il più grande onore della mia vita, è qualcosa che custodirò gelosamente per sempre. Ma è anche chiaro che, per qualche motivo, non sono stato in grado di mantenere le mie promesse. E’ tempo per me di fare un passo indietro e cedere la leadership del nostro movimento alla prossima generazione. Saluto il mio partito con grande dolore nel cuore“. Il risultato segna un ribaltamento rispetto ai sondaggi della vigilia, che davano in vantaggio l’ultradestra. Nessun partito si avvicina alla maggioranza assoluta dei 76 seggi necessari, e il quadro politico si conferma fortemente frammentato.
Le elezioni sono state convocate dopo il crollo del governo guidato dall’indipendente Dick Schoof, in carica con un esecutivo di transizione nato in seguito alla rottura della coalizione sostenuta dal PVV lo scorso giugno. La campagna elettorale si è concentrata su tre temi principali: la gestione dell’immigrazione, la crisi di fiducia verso la politica e la difficoltà di garantire stabilità in un sistema proporzionale che frammenta il voto tra numerosi partiti.
Anche se i risultati preliminari indicano D66 al comando, non è affatto certo che il partito di Jetten possa guidare il prossimo governo. Molti dei principali partiti hanno escluso possibili alleanze con il PVV di Wilders, considerato troppo radicale per un’eventuale coalizione. I negoziati per la formazione del nuovo esecutivo potrebbero quindi essere lunghi e complessi. A livello internazionale, il voto olandese è osservato con attenzione come un test per la tenuta dei movimenti populisti in Europa.
I risultati
definitivi sono attesi nelle prossime ore, ma l’esito appare già chiaro su un punto: i Paesi Bassi restano divisi, e la ricerca di una maggioranza di governo stabile sarà, ancora una volta, la vera sfida della politica olandese.
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