oggi Udine in piazza per il contratto
Oggi, venerdì 20 giugno, i metalmeccanici di tutta Italia incrociano le braccia per otto ore, in uno sciopero nazionale volto a sbloccare la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL). Anche il Friuli Venezia Giulia partecipa attivamente alla mobilitazione, con una manifestazione regionale che si svolge nel cuore di Udine.
Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm hanno indetto lo sciopero e rafforzato il blocco di straordinari e flessibilità, dopo mesi di stallo nelle trattative con Federmeccanica-Assistal e Unionmeccanica. Il contratto è scaduto da quasi un anno, e i sindacati denunciano l’atteggiamento “irresponsabile” delle controparti, accusate di ostinarsi a non voler riaprire il dialogo sulla piattaforma rivendicativa.
Il corteo parte da piazza Paolo Diacono
Per i metalmeccanici del Friuli Venezia Giulia, la protesta prende il via alle 10:00 da piazza Paolo Diacono, con un corteo che attraverserà le vie del centro. L’arrivo è previsto alle 11:30 in piazza Venerio, dove si terrà il comizio conclusivo. Interverranno i delegati aziendali, e le conclusioni saranno affidate a Fabio Bernardini, segretario nazionale della Fim.
Le richieste
Il rinnovo del contratto è ritenuto fondamentale non solo per dare stabilità e rilanciare il sistema industriale del Paese, ma anche per incrementare i salari, il potere d’acquisto e migliorare le condizioni di lavoro. In Friuli Venezia Giulia il settore metalmeccanico è un pilastro economico: oltre 1.200 le aziende coinvolte e circa 54.000 gli addetti interessati dal contratto.
In una nota, le sigle sindacali sottolineano: “Nonostante i numerosi tentativi di riavviare il dialogo, l’ostinazione delle controparti ha compromesso le relazioni industriali.” E aggiungono: “Le metalmeccaniche e i metalmeccanici sono uniti nella convinzione di dover riconquistare il tavolo di trattativa. Non si fermeranno finché il negoziato non sarà riaperto, partendo dalla piattaforma condivisa e approvata democraticamente dai lavoratori.”
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