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Oggetto volante misterioso 3I/ATLAS: astronave aliena o cometa? Il dibattito scientifico

La mastodontica sonda aliena distruggerà la Terra o si tratta di una “sciocchezza” perché quell’oggetto non ben identificato non è un’astronave? Sui tabloid anglosassoni si sta consumando una sorta di remake di Don’t look up con un astrofisico di Harvard che annuncia la fine del mondo e la Nasa che rassicura tutti del contrario. È stato Avi Loeb, professore della prestigiosa università statunitense, a sostenere, con macabra ironia, che “sarebbe meglio prendersi le ferie prima del 29 ottobre” perché ritiene che una massa gigantesca diretta verso la Terra possa in realtà essere un veicolo spaziale extraterrestre pronto a distruggerci. Il misterioso oggetto interstellare che sfreccia attraverso il nostro sistema solare è chiamato dagli esperti 3I/ATLAS ed è stato avvistato per la prima volta il primo luglio 2025. Da quel giorno la maggior parte degli scienziati lo ha monitorato e ritenuto una cometa, ma il professor Loeb ha avvertito del contrario.

Se l’oggetto fosse un’astronave aliena, il professor Loeb ha spiegato che potrebbe sferrare un attacco a sorpresa al nostro pianeta quando raggiungerà il punto più vicino al sole il 29 ottobre 2025. “Se volete prendervi una vacanza, fatelo prima di quella data. Perché chissà cosa succederà”. Loeb, basandosi sui primi calcoli a disposizione della traiettoria dell’oggetto non identificato, aveva previsto che avrebbe potuto raggiungere la Terra tra il 21 novembre e il 5 dicembre. Si tratterebbe di un enorme oggetto, grande quanto Manhattan e con un peso stimato di 33 miliardi di tonnellate. Un macigno impressionante che viaggia quasi due volte più velocemente dei precedenti visitatori interstellari e che sta emettendo una nube contenente quattro grammi di nichel al secondo, senza alcuna traccia di ferro, una lega metallica mai osservata prima in natura e mai vista nelle comete. Attenzione, perché si tratterebbe di una lega chiamata nichel tetracarbonile finora osservata solo nella produzione umana. “C’è un solo posto in cui è nota la sua esistenza, ed è nelle leghe di nichel prodotte industrialmente”, ha spiegato Loeb al New York Post. “Questo non è mai stato osservato in nessun altro oggetto. Si tratta di un processo che possiamo immaginare solo perché è stato utilizzato nell’industria. Non era mai stato osservato prima nelle comete”.

Il professor Loeb, che insegna fisica teorica ad Harvard ed è direttore del Center for Astrophysics, è da tempo convinto che qualcosa nel progetto 3I/ATLAS non quadra. Le sue affermazioni però sono state liquidate come “sciocchezze” dall’astronomo Chris Lintott dell’Università di Oxford, che ha definito la teoria della sonda aliena un “insulto all’entusiasmante lavoro in corso per comprendere questo oggetto”. La NASA, infine, ha rilasciato dichiarazioni per rassicurare il pubblico: 3I/ATLAS non rappresenta una minaccia per il pianeta e attraverserà il sistema solare interno in tutta sicurezza.

Foto d’archivio


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