Economia

offerta cash da 750 milioni

Mps rilancia sull’Ops Mediobanca. La banca guidata da Luigi Lovaglio ha ritoccato al rialzo l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca inserendo una componente cash nell’ambito dell’operazione: 0,9 euro ad azione che corrispondono a un esborso complessivo di circa 750 milioni. Mps ha poi comunicato di rinunciare alla condizione della soglia del 66,67% a cui era subordinata l’efficacia dell’offerta per Mediobanca, mentre resta confermata la soglia irrinunciabile del 35%. Mps conferma infine che l’offerta per Mediobanca si concluderà il prossimo 8 settembre, ma il Monte aveva già previsto un periodo di riapertura dei termini di cinque giorni, tra il 16 e il 22 settembre. La banca ricorda infine che del ritocco beneficeranno anche coloro che hanno già aderito all’offerta.

Componente cash di 750 milioni

L’operazione prevede un concambio di 2,533 azioni Mps per ogni azione Mediobanca e, ai corsi di Borsa di lunedì primo settembre, lo sconto si attestava intorno a 640 milioni. Per questa ragione il board dell’istituto senese ha scelto di procedere con il rialzo dell’offerta nella parte alta del range fissato tra 500 e 700 milioni da aggiungere allo scambio azionario con l’inserimento della componente cash. Obiettivo: convincere quel 35% di investitori istituzionali a consegnare i titoli. Il cda di Mps «è fermamente convinto che l’incremento del corrispettivo rappresenti un’ulteriore e concreta testimonianza del valore industriale dell’operazione e dell’attenzione dell’offerente nei confronti del mercato, con l’obiettivo di massimizzare le adesioni all’offerta ed accelerare la creazione di valore», si legge nella nota diffusa da Mps. Il rilancio in contanti deciso da Mps per Mediobanca costerà al Monte circa 750 milioni di euro. «Rimangono immutati gli obiettivi finanziari di Bmps, volti al mantenimento di una forte solidità patrimoniale e di una politica di dividendi ai massimi livelli nel settore, nella convinzione che l’impegno e i risultati attesi saranno apprezzati da tutti gli stakeholder», si legge nella nota. Nonostante il rilancio il Monte manterrà «una solida base di capitale» con un Cet1 pro-forma pari a circa il 16% e «una politica di dividendi sostenibile nel tempo con un pay-out ratio fino al 100% dell’utile». Sulla base del prezzo ufficiale delle azioni Mps di 6,953 rilevato alla data di riferimento del 23 gennaio 2025, si legge nella nota, il corrispettivo esprime una valorizzazione monetaria pari a 16,334 per ciascuna azione Mediobanca e dunque incorpora un premio dell’11,4% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni Mediobanca alla Data di riferimento di 15,227.

La mappa dei soci

Rivista al rialzo l’offerta, a questo punto più segnali sembrano preannunciare che la strada per Siena sia ormai in discesa. Intanto perché il ’nocciolo duro’ degli azionisti di Piazzetta Cuccia si è sgretolato, rappresentando ora solo il 6,91% del capitale. Gli ultimi movimenti questa settimana, registrati in un estratto aggiornato dell’accordo parasociale, hanno visto un ridimensionamento di soci storici della banca. E’ pur vero che si tratta solo di un accordo di consultazione ma a febbraio, con una quota rafforzata all’11,87%, quello stesso nocciolo duro di soci aveva bocciato l’offerta di Mps, definendola inadeguata e allineandosi alla posizione già espressa con parole anche più dure dal cda di Mediobanca.

Il ridimensionamento del patto va dunque a rimescolare la mappa dei soci di piazzetta Cuccia e con essa quelle delle possibili adesioni. L’ad di Mps Luigi Lovaglio, che ha subordinato l’efficacia dell’offerta al conseguimento di almeno il 35% del capitale di Piazzetta Cuccia, può contare sul sostegno di Delfin e del gruppo Caltagirone, titolari di quasi il 30% di Mediobanca, e a cui fa riferimento la quasi totalità dei titoli apportati fino ad ora all’ops e pari al 28,7% del capitale. Ma inclini a consegnare le proprie azioni potrebbero essere anche quegli investitori – titolari di circa il 12% di Mediobanca – che con la loro astensione hanno affossato l’offerta per Banca Generali con cui Piazzetta Cuccia sperava di liberarsi dall’abbraccio di Siena.

Il riferimento è intanto alle casse previdenziali Enasarco, Enpam, Cassa Forense, che insieme detengono una quota di circa il 5% di Siena. L’Ente nazionale di previdenza e assistenza medici ha già fatto sapere che consegnerà le sue azioni Mediobanca a Mps. A quanto si apprende i gestori che si occupano della partecipazione per conto dell’ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri, titolare di circa il 2% di Piazzetta Cuccia, hanno valutato positivamente la proposta di Mps, arricchita oggi da una componente cash di 0,9 euro ad azione.


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