Occuparsi, non preoccuparsi: un invito per l’inizio dell’anno scolastico (e non solo). Lettera

Inviato da Simone Billeci – Con l’avvicinarsi del nuovo anno scolastico, nei corridoi, nelle aule e negli uffici dei docenti si percepisce un misto di entusiasmo e di tensione.
La mente, spesso invasa da anticipazioni, piani e timori, rischia di cadere in un circolo vizioso di ansia e preoccupazione. Tuttavia, proprio in questo momento, il linguaggio psicologico ci offre un invito potente, semplice ma rivoluzionario: occuparsi, e non preoccuparsi. La differenza può sembrare sottile, ma è profonda. Preoccuparsi significa focalizzarsi su ciò che potrebbe andare storto, anticipare difficoltà e temere l’imprevisto, consumando energie senza produrre cambiamento. Occuparsi, invece, implica un coinvolgimento attivo, radicato nel presente: significa riconoscere problemi reali, analizzare strategie concrete, prendere iniziative e investire energia in ciò che possiamo effettivamente influenzare.
Per i docenti, occuparsi vuol dire affrontare la complessità del nuovo anno con fiducia attiva, progettare le lezioni con attenzione, ascoltare gli studenti con empatia, collaborare con i colleghi senza lasciarsi paralizzare dalle incertezze. Significa trasformare la tensione anticipatoria in strumenti di motivazione e creatività, coltivare la resilienza emotiva e utilizzare le difficoltà come occasioni di crescita professionale ed emotiva. Per gli studenti, occuparsi assume una forma altrettanto cruciale: significa affrontare le sfide scolastiche passo dopo passo, suddividere i compiti in azioni concrete, chiedere supporto quando necessario e sperimentare strategie efficaci. Significa trasformare l’ansia paralizzante in fiducia derivante dal fare, coltivando la consapevolezza che ogni piccolo impegno produce risultati reali e tangibili.
Dal punto di vista psicologico, l’occupazione consapevole riduce lo stress cronico, favorisce il problem solving creativo e migliora le relazioni interpersonali. Non si tratta quindi di un semplice consiglio motivazionale, ma di un vero strumento di benessere personale e collettivo. Occuparsi significa vivere il presente con responsabilità e apertura, mentre preoccuparsi significa consumare tempo ed energie senza muovere davvero nulla.
Allora, all’inizio di questo nuovo anno scolastico, il messaggio è chiaro e diretto: più azione consapevole, meno ansia inutile; più presenza, meno preoccupazione. Docenti e studenti insieme possono trasformare la tensione anticipatoria in energia creativa, costruendo un ambiente educativo vivo, positivo e produttivo. Occuparsi non è solo un atteggiamento mentale, ma una scelta concreta che permette di affrontare le sfide, vivere il presente e crescere insieme, trasformando un semplice invito in un vero e proprio stile di vita per l’anno scolastico e oltre.
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