Veneto

Nuovo Ponte di Debba, bordate sul progetto da Europa Verde

Nuovo Ponte di Debba
Nuovo Ponte di Debba un rendering del progetto

Il Nuovo Ponte di Debba rappresenta un’opera strategica per Vicenza, destinata – nelle intenzioni di progettisti – a migliorare la qualità della vita dei cittadini e a favorire lo sviluppo economico del territorio. Soprattutto, decongestionando il traffico nella zona est di Vicenza, facilitando gli spostamenti dei cittadini e delle imprese.

Le opere, nuovo ponte e bretella di collegamento alla viabilità, sono molto attese. Il costo complessivo del progetto è stimato in circa 21 milioni di euro, finanziati principalmente dalla Provincia di Vicenza e dal Comune di Vicenza. L’iter procedurale è avviato e i lavori dovrebbero essere affidati entro il 2025.

Oggi, sullo stato dell’arte si registra una posizione estremamente negativa, quella dei consiglieri regionali di Europa Verde Renzo Masolo e Andrea Zanoni. “21 milioni di euro per un progetto il cui unico ‘merito’ sarà quello di incrementare il traffico veicolare, imponendo anche una ferita insanabile al paesaggio. Se da una Provincia, ente che per competenze dovrebbe avere una vocazione ecologica, ci si attendono scelte rispettose dei paesaggi storici e dell’ambiente, una razionalizzazione del traffico e un utilizzo ragionato delle risorse economiche e sulla base di scelte tecniche ponderate, il nuovo ponte di Debba incarna invece l’esatto opposto.

Tra i rischi emergono quello di compromettere in breve tempo la percorribilità delle strade comunali, oltre a quello di stravolgere il paesaggio: la nuova opera verrebbe ad avere un impatto irreversibile sulle zone coinvolte nel progetto, e in particolare sulla visuale di Villa Businello Morassutti, ma anche sull’abitato di San Pietro Intrigogna, che verrebbe ad essere chiuso a nord da un rilevato stradale di molti metri al di sopra del piano campagna. Alcune alternative erano state avanzate. Quindi, colpisce, da un punto di vista progettuale, che seppure i fondi fino a qui stanziati, il secondo stralcio navighi a vista. Con importi simili avremmo potuto fornire grande slancio al turismo lento, a un trasporto locale efficiente e creare nuova attrattività nel territorio.

Vicenza patisce una notevole presenza di auto sulle strade, con tutte le conseguenze che questo comporta – evidenziano i due consiglieri regionali –  Il ricorso costante a nuovi viadotti, e ad altre infrastrutture simili, non limita il traffico, anzi ne favorisce l’incremento, soprattutto se dal nulla sbuca una nuova connessione all’autostrada A4. Considerando lo stato di salute del servizio di trasporto pubblico locale, ci chiediamo se ambiente e cittadini debbano sempre essere le vittime eccellenti di scelte prese dall’alto, a livello politico.

Alla Provincia chiediamo un cambio di passo perché il cemento non è mai a impatto zero, soprattutto in zone che già hanno conosciuto la potenza incontrollata dell’acqua”, concludono Masolo e Zanoni.


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