Nuovo governo in Germania: per Merz la fiducia al secondo voto
Merz inciampa a sorpresa sui franchi tiratori, poi c’è la fiducia al secondo voto: in Germania nasce il nuovo governo
Ieri (6 maggio 2025) è stato il grande giorno per la formazione del nuovo governo tedesco. Sarà nuovamente “Große Koalition”, ovvero un’alleanza fra il partito conservatore (Cdu) e il partito socialdemocratico (Spd). La giornata, che avrebbe dovuto rappresentare un nuovo punto di partenza per la Germania e per l’Europa intera, è però iniziata con sconcerto e angoscia.
Alle 9:30 circa si è tenuto il voto nel nuovo Bundestag, che avrebbe dovuto sancire l’ascesa al cancellierato di Friedrich Merz, il leader della Cdu, eppure, è invece occorso un evento senza precedenti nella storia della Repubblica Federale Tedesca. Friedrich Merz ha clamorosamente mancato l’elezione al primo scrutinio. Il (fino ad allora) Cancelliere in pectore ha infatti ottenuto solo 310 voti favorevoli, ben al di sotto della soglia di 316 necessaria per ottenere la maggioranza assoluta al Bundestag (i parlamentari sono 630).
I voti contrari sono stati 307, con tre astensioni.
Può sembrare cosa di poco conto, d’altronde per eleggere il nuovo Cancelliere l’articolo 67 della Grundgesetz (la Legge fondamentale della Germania) prevede che dopo due votazioni a maggioranza assoluta si proceda con un voto a maggioranza semplice. L’evento ha però rappresentato un terremoto politico: mai prima d’ora un candidato Cancelliere, proposto da una maggioranza parlamentare, era stato bocciato al primo scrutinio. Considerando che la coalizione disponeva teoricamente di 328 voti (208 dalla Cdu-Csu e 120 dalla Spd), il risultato ha evidenziato la presenza di ben 18 “franchi tiratori” all’interno della stessa maggioranza.
Il fallimento ha immediatamente scatenato reazioni sui mercati finanziari, con il Dax di Francoforte che ha virato pesantemente al ribasso cedendo l’1,59%, mentre il rendimento del Bund tedesco si è allargato raggiungendo il 2,54%, dal 2,52% precedente. Sul fronte politico sono arrivate puntualissime le critiche della principale forza di opposizione (e attualmente primo partito), l’estrema destra di Afd, recentemente etichettata dai servizi segreti interni tedeschi come “formazione di estrema destra”. La leader Alice Weidel ha prontamente commentato: «Il voto dimostra la debole base su cui è costruita la “piccola coalizione” tra Cdu/Csu e Spd, bocciata dai cittadini. Come Afd, ci siamo prefissati di sconvolgere questo Paese. Siamo pronti ad assumerci la responsabilità di governo. E chiediamo che prevalga il buon senso. Il signor Merz dovrebbe dimettersi immediatamente. La strada per nuove elezioni nel nostro Paese deve essere spianata!»
Dopo lo shock iniziale, la coalizione si è rapidamente ricompattata. Nel primissimo pomeriggio, Jens Spahn, capogruppo dei cristiano-democratici, ha annunciato una seconda votazione da tenersi nel pomeriggio stesso. Prima del nuovo scrutinio, Spahn ha fatto appello ai parlamentari sottolineando la gravità del momento: «Tutta l’Europa, forse il mondo intero, sta seguendo questo scrutinio».
Intorno alle 15:30, la presidente del Bundestag ha riaperto la seduta per procedere alla seconda votazione. Questa volta, nessun colpo di scena, l’esito è stato positivo: Friedrich Merz ha ottenuto 325 voti, superando ampiamente la soglia necessaria di 316 e diventando quindi il nuovo Cancelliere (ci sono stati comunque tre franchi tiratori).
«La ringrazio per la sua fiducia e accetto l’elezione», sono state le prime parole di Merz da nuovo Cancelliere, rivolte alla presidente della Camera bassa del parlamento tedesco subito dopo l’annuncio dell’esito del voto. A sancire il superamento della crisi, una stretta di mano davanti all’assemblea tra il neoeletto Cancelliere e il suo predecessore Olaf Scholz.
Nonostante il successo della seconda votazione, l’episodio getta cattiva luce sulla tenuta della coalizione di governo, minata ancor prima di nascere formalmente, e indebolisce la figura di Merz sin dal principio del suo mandato. Il fatto che 18 parlamentari della sua stessa coalizione non lo abbiano supportato al primo scrutinio fa emergere divisioni interne che potrebbero, sul lungo periodo, complicare l’azione di governo.
Alcuni analisti tedeschi ipotizzano che parte dei “franchi tiratori” possano provenire da frange del suo stesso partito, forse in risposta al controverso voto fatto con Afd a gennaio su una mozione riguardante l’immigrazione. Questa instabilità si manifesta in un momento particolarmente delicato per la Germania, che affronta una fase di recessione economica e importanti sfide politiche a livello europeo, dalla guerra in Ucraina alla riposta ai dazi americani.
Ad ogni modo, la Germania ha un nuovo Cancelliere e Friedrich Merz è ora ufficialmente al comando, ma dopo una giornata che ha rivelato fratture inaspettate nella politica tedesca, tradizionalmente stabile e prevedibile. Ulteriore segno, se mai ce ne fosse voluta ulteriore prova, dei cambiamenti epocali cui stiamo assistendo.
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