Basilicata

Nuovi spazi per il Politecnico di Bari: l’ex caserma Magrone e Villa Stoppelli

L’Agenzia del Demanio ha concesso nuovi spazi al Politecnico di Bari: l’ex caserma Magrone e Villa Stoppelli.


BARI – Il Politecnico di Bari conquista nuovi spazi strategici per gli studenti e la ricerca. L’Agenzia del Demanio ha concesso all’ateneo una porzione dell’ex caserma Magrone e, in uso gratuito, Villa Stoppelli. Due tasselli che si inseriscono nel Piano Città degli Immobili Pubblici, trasformando luoghi finora chiusi in poli di cultura e innovazione.

Nuovi spazi per il Politecnico di Bari: l’ex caserma Magrone e Villa Stoppelli

L’ex caserma Magrone sarà utilizzata per ampliare le infrastrutture per gli studenti, potenziare i laboratori di ricerca e garantire spazi di aggregazione, rispondendo a una necessità crescente in una città universitaria in rapida evoluzione. La concessione rientra in un’operazione più ampia avviata dall’Agenzia del Demanio per l’utilizzo temporaneo di immobili dello Stato. Una strategia che consente di restituire porzioni di edifici alla comunità attraverso attività civiche e culturali, in attesa degli interventi definitivi di rigenerazione. Proprio sull’ex caserma Magrone è ancora attivo il bando di temporary use, aperto fino al 15 settembre, che permetterà anche a enti del terzo settore e privati di proporre progetti per valorizzare gli spazi esterni e interni dell’immobile.

Villa Stoppelli, invece, sarà destinata a diventare sede di servizi culturali e divulgativi a fruizione pubblica, garantendo nuova vita a un bene storico che potrà trasformarsi in un presidio culturale stabile per la città.

La rigenerazione urbana si intreccia con la crescita culturale e scientifica

Si tratta di un passo concreto nella collaborazione tra enti pubblici e università, in grado di trasformare luoghi abbandonati in infrastrutture di formazione e comunità, in linea con una visione di rigenerazione che coniuga il recupero del patrimonio pubblico con le esigenze degli studenti e della cittadinanza. Un’occasione che può segnare un punto di svolta per il capoluogo pugliese. Così la rigenerazione urbana si intreccia con la crescita culturale e scientifica, restituendo spazi al territorio e opportunità alle nuove generazioni.


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